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Possibile 4.5.1. in fase difensiva per il Lecce: cul de sac?

Creato il 27 agosto 2010 da Gianclint

-”L’albero di Natale” come copertura: l’ostruzione delle fasce e densità a metà campo-

E’ difficile parlare di una gara come Milan-Lecce di domenica? No, mi è sufficiente pensare ai tre punti che, Ibra più Ibra meno, conteranno eccome.

Il Lecce potrebbe “osare” di certo, ma in questo post che, come altri, vogliono essere soprattutto un espediente per parlare di tattica e di calcio, vorrei evidenziare come la qualità alla fine può essere sempre più determinate piuttosto che altre componenti comunque indispensabili.

Poco ancora si è visto della squadra di De Canio, se non l’amichevole giocata col Valencia. Disponendo di un discreto numero di centrocampisti dotati di buon dinamismo e fisicità, ipotizzo una variante difensiva alternativa al classico 4.4.2. L’anno scorso nelle occasioni i cui l’ho seguito, il Lecce presentava dietro le punte un rifinitore atipico. Penso che questa strutturazione venga abbandonata, dato anche come obbiettivo quello della salvezza. La presenza di Olivera, Piatti; Giacomazzi e Grossmuller, mi stimolerebbe a schierare un 4.3.2.1. … “l’abete” o ”albero di Natale.

La presenza dei due rifinitori -sul piano teorico-, garantisce una sorta si “moltiplicatore” di situazioni offensive proporzionate agli inserimenti dei due interni -in fascia e al centro-. Ma è della fase difensiva del 4.3.2.1. che mi interessa oggi parlare con voi, o meglio dell’interpretazio­ne che ne potrebbe dare la squadra Salentina.

Possibile 4.5.1. in fase difensiva per il Lecce: cul de sac?

Fase di pressione iper-offeniva di 4.3.2.1.: ostruzione delle linee di passaggio sull'uscita laterale.

In fase di non possesso: uno dei due trequartisti si allarga prendendo l’uscita laterale della palla; quello non impegnato attivamente può stringere in mezzo a disturbare per ostacolare con la punta un eventuale scarico insieme al centrocampista che prende il nostro interno di riferimento -fig.1-; se la fase di uscita è delegata al lancio lungo di un difensore, la punta andrà sul centrale e i due a chiudere le linee di scarico vicine; nel caso la palla “esca” dai piedi di Pirlo, muoverebbe chiudendo insieme alla punta o all’altro rifinitore il pressing sul metodista, lasciando la ricezione di un eventuale palla riconquista, o di un rimpallo favorevole, al compagno semi-attivo.

Oltre a necessitare di un buonissimo stato complessivo di forma, questo comportamento implica che la condizione mentale della squadra sia quello di “sentirsi in grado” di fare un pressing ultra-offensivo offensivo del genere.

Visto insieme questo spunto, prendiamo sotto la lente di ingrandimento un altro comportamento che si potrebbe verificare: il Lecce non pressa il portatore con due/tre uomini, temendo di lasciare spazio fra la linea dei suoi attaccanti e del centrocampo, poiché non si permette di tenere la line alata e quind lasquadra corta… attende allora, occupa lo spazio non solo offensivo, ma quello deputato alla costruzione, difendendo “a nove”.

Possibile 4.5.1. in fase difensiva per il Lecce: cul de sac?

Esempio di copertura difensiva in fase di non possesso di 4.3.2.1. che scala a 4.5.1.: presidio delle fasce e densità al centro.

Posizionando così gli uomini, la fase offensiva sarebbe delegata al contropiede giocato sulla prima punta che, scaricando sull’inserimento dei compagni, potrebbe creare i presupposti per creare superiorità numerica in avanti. La fase difensiva presidia le fasce creando un 2 contro  1 sulla strutturazione iniziale del nostro modulo; superiorità di 2 contro uno al centro dell’attacco; e ancora di 5 contro 3 in mezzo… Su un nostro possesso offensivo, i rifinitori -n°10 e 11- prenderebbero le avanzate dei terzini; il mediano -n°4-, il taglio sotto la linea dell’attaccante esterno; i due interni gli inserimenti delle nostre due mezz’ali… Empasse!, ed ecco qui un bel “assurdo tattico”.

Non tanto il modo, quanto il principio difensivo, sebbene partendo da un diverso modulo base -il 4.2.3.1.- ha permesso all’Inter di limitare i danni a Barcellona… -parlo di tattica, non certo di valori!- Non tutti ve ne eravate accorti leggendo, vero?  spesso in casa abbiamo affrontato squadre disposte similmente ed è difficoltoso superarle…

… ma la soluzione? È sempre la stessa: movimento continuo delle punte, palla giocata a massimo due tocchi, inserimenti del metodista alternati a quelli di un mediano che scala a coprirlo; impostazione palla al piede del centrale difensivo che crea superiorità numerica, che farebbe di fatto “saltare” le diagonali difensive -vi ricordate “il tipo di gara” di Piqué, aldilà del gol?-.

Tutto questo -e altro ci sarebbe-, naturalmente aldilà delle giocate dei singoli campioni presenti in squadra…

Buona Prima di Campionato a tutti i tifosi Milanisti, e agli amici del “Milan Night”.

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