Post Ancora Giovani Day 2 and Day 3

Creato il 23 giugno 2014 da Valeskywalker @valeskywalker
Day 2 ovvero non siamo andati al Day 2
Essendo ancora giovane, anziche' spararmi altre 6 ore di concertone, ho comprato i biglietti solo per Day 1 e Day 3, nel mezzo mi sono riposata un sacco correndo dietro tutto il giorno alle mie figlie, cambiandole innumeroveli volte, sfamandole e dissetandole, sedando risse, impartendo lezioni di buone maniere, botanica, giustizia e temperanza, religione, falegnameria e medicina, inventando riciclattoli d'appartamento e attivita' di cortile, mandando lavatrici e piegando asciugatrici, mentre il Senator Cubista era svenuto di sonno nel letto,dopo tutta la settimana a fare il ganzo che non dorme piu' di 4 ore per notte come quando era giovane, che dormire e' uno spreco di vita.
Quando finalmente le bimbe sono andate a dormire e il Senator si e' riavuto, s'e' fatta l'ora della partita a mezzanotte tra Italia - Inghilterra ed essendo ancora giovane, l' ho guardata. Spalmata sul divano come 54 kg di squaquerone sulla Piadina piu' grande del mondo, ma l'ho guardata.
Dato lo stato della mia reattivita' cerebrale, di quei gloriosi  novantaquattro minuti ricordo solo codeste fondamentali annotazioni
- non ho la piu' pallida idea di chi siano piu' della meta' dei giocatori in campo. Ora faccio parte anche io di quelli che si ricordano a memoria la formazione di quando erano giovani e l'Italia vinse il Mondiale. Posso recitare a memoria Buffon, Cannavaro, Del Piero, Totti, Toni, Inzaghi, etc come quelli che quando io ero piccola dicevano Zoff, Scirea, Cabrini, Rossi, Gentile etc
- Marchisio e' un figo
- e' finita la fetta di panforte fresco Nannini centellinata per una settimana dopo il suo miracoloso arrivo in un bagaglio a mano da Siena a Varsavia
Day 3 ovvero Ancora Giovani della Domenica
Gli ultimi Highlander

Ancora Giovane

Aspettando il concertone, abbiamo preso atto di essere rimasti soli: la coppia di italiani ha avuto la domenica travolta da tre compleanni di nani, uno in fila all'altro ai tre capi della citta', l'altra coppia mezza italiana mezza britannica non si e' ripresa nella parte mezza britannica dalla birra analcolica.
Ci avviamo soli e agguerriti: riceviamo due fantastici occhiali da sole di plastica gialli con lente a specchio di uno degli sponsor che danno il tocco da ancora giovane al mio abbigliamento composto da vari strati di lana: oggi niente trucco, niente pettine, niente maglietta nera: le  energie residue servono per sostenere otto ore di concerto a dodici gradi.

tempodellemelisti 2.0

Prima di entrare gironzoliamo tra i vari stands, dove e' possibile farsi appendere e lanciare in alto o sdraiarsi sulle amache (Orange), mangiare mele e succo di mele (Samsung), ballare tutti insieme in selenzio ascoltando la musica con le cuffie  (Le cuffie quelle li' famose), mangiare pizza fatta nel camioncino con forno a legna incorporato, sorseggiare mille tipi di caffe' e limonate differenti, pasteggiare a sushi e hamburgers, salsicce bianche arrostite e zapiekanka in ogni tipo di condimento immaginabile ma sempre annegati nel ketchup.
Ci fermiamo agli stands dei designers: qui a Varsavia i designers emergenti di vestiti, bigiotteria, scarpe, accessori per la casa, partecipano con una scelta dei loro prodotti ai vari eventi, percio' ci si puo' ritrovare a chiaccherare con un'intera generazione di stilisti e artigiani giovani che espongono le loro creazioni e ti spiegano come e perche', invitandoti al loro negozio in citta'. Non posso dire di apprezzarle tutte, specie la linea a uovo che sembra cosi' trendy nel mondo hipster varsaviese e che secondo me starebbe male pure a Claudia Schiffer (chi?? ah scusa, io sono ancora giovane, per te equivale a una qualsiasi fidanzata di Di Caprio che fa la Victoria Secret Angel e di cui io non ricordo minimamente il nome, ecco) pero' trovo sempre interessante ascoltare come hanno l'ispirazione, qual'e' il concept del loro stile.
Una ragazza mi spiega con assoluta serieta' e competenza com'e' che questa specie di felpona col collo grosso come il resto della felpa sotto e le maniche striminzite e lunghe doppio delle mie braccia, che cominciano all'altezza delle costole, si puo' modulare addosso in sei modi diversi sembrando cosi' vestita con sei vestiti diversi. Mi riprometto di andare nel suo negozio prima della fine dell'asilo per provare a infilarmici dentro, in un moto di avventura.
Dopo gli I am a Giant, gruppo rock che si esibisce sul palco esterno e riesce a motivare i presenti a saltare per almeno 3 minuti di fila, entriamo allo stadio per prendere la posizione strategica (prima fila in tribuna del secondo anello, in modo da avere un metro di spazio per ballare davanti a noi prima del balcone trasparente). Iniziano a suonare tali The 1975. Una musica cosi' insipida e coi bassi cosi' sparati che non si sente nulla di cio' che canta il cantante, non si sente che rumore dagli strumenti, e il ritmo e' cosi' moscio che preferirei rimanere chiusa per un mese in una stanza coi boyzone che cantano Love me for a reason che ascoltare questi cinque minuti di piu', ma non si poteva abbandonare la postazione perche' dopo c'erano i Kasabian.
Non sono l'unica a pensarla cosi': se gia' i polacchi non sono genere make some noise pure quando gli piace, le canzoni dei 1975 finivano inesorabilmente nel silenzio assoluto. L'unica cosa che si e' capita bene, tra musica che non sembrava musica e canto che non sembrava canto, e' quando il cantante ha mandato a fuck you tutti noi perche' non ce li filavamo. Nessuno gli ha risposto comunque, anche dopo gli insulti.
Sopravvissuti ai 1975, sono arrivati i Kasabian ed e' valsa la pena lo strazio precedente: abbiamo saltato come pazzi per un'ora  e mezzo di fila, e quei pochi invasati capaci di ballare quasi quanto il Senator cubista erano anche loro nella nostra fila. I Kasabian sono riusciti a suon di Warsaw we love you a scaldare il pubblico polacco e si puo' dire che sulla loro versione di Praise you meta' pubblico era sgambettante. Essendo fuori dal mondo da 4 anni non li conoscevo ma per me sono stati il miglior concerto di queste due sere!

Pausa di nuovo.
Il Senator va a prendere un caffe', io mi metto storta x tenere i posti e ricaricare le batterie. Fa cosi' tanto freddo nello stadio che ci vorrebbe un bombardino, altro che.
La ragazzina coi capelli meta' gialli meta' neri e la gonna a quadrettini e gli orecchini grandi grandi e l'eyeliner spesso spesso alza lo sguardo dal cellulare, dopo aver postato le foto di lei e il fidanzato che cantano coi Kasabian sullo sfondo.
Mi guarda e io sorrido.
Dai lo so che vuoi chiedermelo
- Ehm, where are you from?
No, dai, non e' questo che vuoi sapere
- Im from italy, my husband is polish.
- Oh. He is polish??? wowwww. Is he a dancer?
- No, is a manger
- Oh.
stai pensando ecco balla senza sosta da ore e ore come gli adulti strafatti di wolf of wall street, vero? comunque su, chiedimelo.
- How old are you?
Ecco, bella, senza troppi giri, brava.
- Im soon 35, he's soon 34.
- Ah, he's younger!
Certo, per quello ha piu' energia di me. Sono quei 15 mesi in meno, non  che io mi alzo ogni notte da 45 mesi per la sua figliola che non ama dormire quanto lui. Vedrai tu tra 15 anni ciccia
- Yeah, I like boys, la mia voce roca e lo sguardo oscuro.
E cosi' l'ho fatta diventare rossa ed e' tornata nel suo telefono.
Arrivano gli Outkast che sono ciccionissimi, americanissimi, grezzissimi e professionalismi. Forse chiedere ogni cinque minuti come stanno le salsicce polacche era un tantino troppo ose' e etnicamente scorretto, pero' gliele puoi perdonare tutte a due cosi'.

Finiti gli Outkast, mi sento un po' finita anche io.
Il Senator cubista si siede e mi guarda fresco come una rosa.
Accidenti a lui.
- Senti...inizio tremebonda
Look, we can stay until 2 and then no matter what we go out to home. Cosi' ce l'abbiamo fatta: vediamo anche Guetta e domani non siamo totalmente da buttare.
Grazie a Dio.
Arriva David Guetta e mi ritrovo senza parole a vedere dei giochi di luci laser che non sapevo nemmeno esistessero fatti cosi. Lui sereno e allegro come un Papa della Musica, quel piccolo accento francese e via di musica. Irresistibile.
Due terzi di stadio ballano. Beh, se avete quindici anni e non ballate manco con David Guetta, non e' cultura, e' che siete SFIGATI.
Do' l'anima ed e' solo grazie al fatto che da 8 ore ballo a dodici gradi che non smello like a teen spirit.

Le due.
Usciamo rapidi, fuori dallo stadio, rosso e bianco da sembrare un astronave immersa nel buio, intorno stanno gia' raccattando i bicchieri di carta (nulla era venduto in vetro o pet) e tovagliolini, gli stands invece resteranno fno a dopo il concerto per gli ultimi clienti.
Getto uno sguardo fuori dalla finestra. Il primo chiarore all'orizzonte dell'alba. L'orologio del forno dice le 2.40.
Cinque ore dopo mi alzero' per preparare la Viatrix, portarla all'asilo e occuparmi tutta la giornata delle solite cose: casa, cibo, bimbe etc.
Saro' lessa, magari perfino distrutta, ma tra dieci anni ricordero' solo che siamo andati al concerto, non che ero stanchissima il giorno dopo. Perche' tanto sono stanchissima uguale tutti i giorni, essendo ancora giovane.

last look at David



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