Post Elezioni: Una Nuova Italia può salvare l'Economia

Da Investireoggisicuro

Circa più di un anno fa, nel novembre 2011, entrò nella vita politica del nostro paese il professore Mario Monti, a cui venne affidato il compito di gestire un governo tecnico in sostituzione del governo Berlusconi a cui i mercati avevano tolto ogni tipo di fiducia, inducendo disinvestimenti di ingenti somme dall’ Italia tali da minare seriamente la stabilità dei nostri conti pubblici. Ma da quel momento in poi, le cose sono cambiate. Così, seppur nell’immediato si è riusciti a tamponare la voragine finanziaria che ci attanagliava, grazie al sostegno della Bce, mediante l’acquisto dei titoli di stato, d’altro canto il governo tecnico ha eseguito semplicemente il << diktat tedesco >>, peraltro già da me anticipato a suo tempo come lo scenario più probabile, per ovvi motivi di forte vantaggio economico della Germania.

E quindi ci si è limitati ad accettare la ricetta europea, nonostante le conclamate competenze del professor Monti, che prevedeva in buona sostanza un rientro immediato e deciso delle finanze pubbliche. Così, il governo tecnico, ha pensato bene che fosse probabilmente più facile soddisfare questa necessità facendo pagare il conto alla massa popolare, con le misure di austerità che tutti conosciamo. La naturale conseguenza di tutto ciò non poteva che essere l’ulteriore impoverimento generalizzato delle famiglie e la morte di tante piccole e medie imprese. Per non parlare della scandalosa riforma delle pensioni del ministro Fornero (di cui ora capite bene le sue lacrime da coccodrillo). Da questo scenario, era ovvio che anche il risultato elettore sarebbe stato in sintonia con la forte indignazione e soprattutto con l’esasperazione del popolo, culminata con la “vittoria” elettorale del nuovo Movimento cinque stelle di Beppe Grillo.

Ora tutti si stanno preoccupando solo per la nostra potenziale instabilità, mentre si dovrebbe cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, del risultato elettorale. Infatti, il segnale politico di una buona parte della popolazione, che non è solo di fonte giovanile, è molto chiaro: la gente ha superato il limite della sopportazione ed è al limite della sopravvivenza.

E i nostri politici, in primis la sinistra che detiene la maggioranza numerica, dovrebbero capire la nostra grande chance dei prossimi 6 mesi, prima delle elezioni tedesche di settembre. E’ proprio ora che la politica dovrebbe puntare i piedi contro la Germania per  rivedere le “regole del gioco”,  invece di garantirle una finta stabilità per il suo esclusivo interesse elettorale. Basta col subire il ricatto finanziario del debito pubblico, perchè se gli italiani volessero avrebbero i soldi per coprirlo interamente ! Ovvio che vorrebbero capire con la massima trasparenza come verrrebbero spesi quei soldi. Facciamo vedere quello di cui siamo veramente capaci, della nostra forza imprenditoriale, delle nostre capacità intellettuali, della volontà al sacrificio. 

Si dovrebbe ripartire dalla costituzione di una Banca Nazionale di Stato (BNS) mettendo a garanzia le proprietà immobiliari dello stato e di una buona parte dell’oro depositato presso Bankitalia, oltre al sostegno con la cassa depositi e prestiti, per poi emettere dei bond di nuova generazione da cui attingere capitali per far ripartire concretamente l’economia; ci vuole un piano per la nascita dei bambini, finanziando le famiglie con 500 euro mensili; un piano di rinnovamento del settore dei trasporti, con i dovuti controlli sulla malavita; una forte defiscalizzazione per i nuovi lavoratori assunti; una tassazione agevolata decennale del 20% per le nuove imprese, anche per attrarre capitali esteri, congiuntamente alla riduzione graduale per quelle già operanti; un’immediata semplificazione delle leggi di tutela e fallimentari per le imprese, ecc…ecc. Non vorrei banalizzare il tutto in poche righe, ma noi italiani abbiamo tante persone qualificate che sanno benissimo come risolvere l’attuale grave situazione economica, la peggiore dal dopoguerra, si tratta solo questa volta, e forse per l’ultima, di voler agire, dimenticando l’interesse personale, e solo per il bene collettivo. Di tutto questo se ne avvanteggerebbero anche i più ricchi che probabilmente mai come ora dovrebbero sostenere il proprio paese, consapevole che qualcuno lo sta già facendo. Avanti Italia !

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