La Ferrari si e’ giocata la possibilita’ di competere per i due titoli. Non che prima di domenica le speranze fossero tante, ma ormai la classifica costruttori dice 79 punti dietro la McLaren e 80 dietro la RedBull, mentre sul fronte piloti Alonso e’ quinto a ben 41 punti dalla vetta occupata da Lewis Hamilton. A parte i problemi altalenanti di performance, la somma degli errori di Fernando Alonso (toccatona contro il muro stavolta!) ha superato ogni peggiore attesa. Il pilota spagnolo e’ evidentemente troppo sotto pressione.
Che dire? Benvenuto in Ferrari. Qui si corre anche per ragioni che vanno ancora al di la’ (nonostante tutto) del solo business. Se si arriva con due titoli sulle spalle, il pubblico ci crede e poi rimane deluso. Ancora una volta.
Certo, stavolta ci si e’ messo anche Barrichello, che ha pensato bene di festeggiare i suoi 300 Gran Premi tirando una grandiosa inchiappettata alla Rossa di Fernando. Pero’… quel cambio gomme sbagliato e’ imperdonabile. Entra, metti le dure e vai, no?
No, si prova con le intermedie. Bravi, ottimo lavoro. Di Massa non parlo piu’, perche’ mi sembra di sparare sulla Croce Rossa. Sara’ il fatto di essere diventato padre, sara’ che ha incassato il rinnovo del contratto quando non ci sperava piu’, a me sembra di vederlo sempre in vacanza.
Ma parlando di errori non si puo’ sorvolare sull’ennesima follia di Vettel, che ha compiuto una manovra senza precedenti, degna forse del peggior Tacuma Sato dei tempi che furono. Il problema e’ che ha mandato fuori l’incolpevole Button, che con tutta la sua calma britannica non ha potuto fare a meno di lamentarsi. Giustamente. Io l’avrei ammazzato, ma e’ noto che io non sono britannico.
Ora il titolo piloti resta probabilmente una questione tra Hamilton, che ha fatto una gara esaltante senza sbagliare nulla, e Mark Webber, che e’ partito a carbonella ma poi, approfittando delle varie circostanze, si e’ piazzato secondo portando a casa ottimi punti.
La classifica costruttori a sua volta resta un discorso tra McLaren e RedBull, e tutto dipendera’ da Button e Vettel, sempre che non proseguano a giocare all’autoscontro, e sempre che i meccanici del team inglese non scordino qualche altra paratia come fecero a Montercarlo.
Kubica ha ancora una volta confermato le sue doti, qualora ce ne fosse bisogno, andando a prendersi il bronzo, grazie anche all’aiuto della sua Renault che e’ migliorata moltissimo, soprattutto nell’F-duct.
In casa Mercedes ormai la battaglia tra Rosberg e Schumacher e’ di pubblico dominio, e i due non si risparmiano le sportellate. E ci sta. Il potenziale della monoposto tedesca pero’ l’abbiamo visto tutti, quando il Kaiser e’ stato ridicolizzato dalla Force India di Sutil (!) che l’ha infilzato sul rettilineo del Kemmel con una facilita’ disarmante. Il tutto poi e’ reso piu’ tragico dalla consapevolezza che lo scassone indiano monta lo stesso motore e lo stesso retrotreno della presunta corazzata tedesca.
Tutti gli altri hanno viaggiato con ritardi che vanno dai 30 secondi ai due giri e passa di Yamamoto, il che li classifica in una Formula di categoria inferiore.
Cosa dire? Mi riservo ogni commento per il POST di chiusura del campionato, ma ormai mi sembra di vedere molta approssimazione e troppa incompetenza, un po’ dappertutto.
Commento gara precedente: Gran Premio d’Ungheria.