Post-gara Gran Premio di F1 del Brasile 2010

Da Tuttoqua

La prima notizia e’ che la Red Bull ha vinto, anzi ha stravinto, il campionato costruttori 2010!

Basterebbe questo per aprire e chiudere questo POST: infatti, la Red Bull Racing e’ una scuderia giovane, giovanissima. Ha iniziato nel 2005, e nel giro di soli 5 anni si e’ prima portata allo stesso livello competitivo dei maggiori player (Ferrari e McLaren prima di tutto), e poi ha dominato la stagione attuale. Questo grazie senz’altro ai soldi del sig. Dietrich Mateschitz, patron della RedBull e fondatore della Red Bull GmbH (chi non conosce la bibita?), ma anche alla scelta di tecnici e progettisti ambiti da tutto il mercato, con in testa quel genio di Adrian Newey che ha saputo progettare una monoposto veramente al di sopra di tutte le altre. In tutto questo entra di diritto anche la Renault, che fornisce il propulsore alla casa austriaca. Magari non un motore al top ma evidentemente perfetto per il resto del pacchetto: sufficientemente potente, affidabile almeno quanto gli altri (Ferrari e Mercedes) e ben gestibile dal punto di vista della configurazione.

Quindi, onore e gloria alla Red Bull e alla consistenza del team e dei piloti, Webber e Vettel, che hanno determinato il raggiungimento di questo ambitissimo traguardo. Ricordiamoci, tra l’altro, che i soldi che arrivano da Bernie Ecclestone vengono proprio determinati dai punti conquistati nel titolo costruttori. E’ chiaro quindi che presto arrivera’ una valanga di denaro nelle casse austriache, che mettera’ il team in condizioni di affrontare al meglio anche la prossima stagione.

Da queste considerazioni arrivano anche le dolenti note per la Red Bull. Aver gestito bene la macchina non gli ha consentito di arpionare anche il campionato piloti, solo perche’ non ha voluto scegliere su quale pilota puntare. Anzi, ha sempre lasciato campo aperto ai due alfieri, al punto che i due, spesso e volentieri, si sono fatti anche un po’ le scarpe a vicenda. Da questo punto di vista Ferrari docet, e guai ad affermare il contrario, nel bene e nel male. A Maranello la situazione e’ cristallina: Alonso e’ il top driver e Massa e’ il gregario. Se poi questo al brasiliano piaccia o meno, chi se ne frega verrebbe da dire, anche alla luce delle sue modestissime prestazioni durante l’arco di tutta la stagione.

Nemmeno a Interlagos, la sua pista di casa, quella che conosce meglio, quella in cui ha vinto due volte, quella dove c’e’ il suo pubblico, e’ riuscito, quest’anno, ad esprimere una gara all’altezza delle attese, del pacchetto e dello stipendio che porta a casa. La classifica costruttori la si comanda mettendo fieno in cascina con entrambe le macchine, non con una. Anzi, impressiona il divario relativamente contenuto tra Red Bull (469 punti) e Ferrari (terza a 389) se consideriamo che Alonso ha portato a casa 246 punti e Massa solo 143, quindi poco piu’ della meta’ del compagno. Il confronto con gli altri e’ infamante: dei 469 punti Red Bull, 238 arrivano da Webber e 231 da Vettel. In casa McLaren e’ lo stesso con le dovute proporzioni: 222 da Hamilton e 199 da Button.

Pero’, la “cattiva” gestione della Red Bull ha fatto un favore a tutti i tifosi, ferraristi e no. Perche’ domenica prossima, alle 14:00 ore italiane, Fernando Alonso sara’ ad Abu Dhabi a giocarsi il titolo con Webber e Vettel. Gia’, perche’ Hamilton a 222 punti e, a maggior ragione, Button a 199 sono fuori (il vincitore prende 25 punti). Oddio, Hamilton e’ ancora in gara per un solo punto (andrebbe a 247), ma dovrebbe davvero succedere un’ecatombe a tutti gli altri. E’ una possibilita’, ma davvero remota.

Alonso invece partira’ con 8 punti di vantaggio su Webber e 13 su Vettel, il che la dice lunga sulla qualita’ della sfida che attende lo spagnolo e tutto il team in rosso. Prima di tutto sara’ determinante fare una ottima qualifica, perche’ combattere per il titolo e partire quinto come ieri non aiuta nemmeno un po’.

Ma proviamo a  fare due conti, ricordandoci che al vincitore vanno 25 punti, al secondo 18 e al terzo 15.

La pista di Abu Dhabi e’ sulla carta assai favorevole alle Red Bull, quindi a meno di grandi sorprese, Webber e Vettel partiranno davanti. E possiamo anche stare certi che in casa austriaca stavolta non avranno dubbi, e se ci sara’ da mettere l’australiano davanti lo faranno senza nemmeno andare troppo per il sottile. Quindi, se Webber vince, Alonso deve per forza arrivare secondo e vincere il mondiale con 264 punti, lasciando Webber a 263 (!). Il che significa che deve in qualche modo fare meglio di Vettel.

Se invece Webber rompe o fa qualche cagatina e Vettel vince, allora ad Alonso e’ sufficiente arrivare quarto per vincere il titolo 258 a 256. In realta’, anche se Alonso arrivasse quinto, i punti sarebbero pari (256), e lo sarebbero anche il numero di gran premi vinti (5 Alonso e 5 Vettel con quello di Abu Dhabi), di secondi posti (due a testa), di terzi posti (3 a testa), di quarti posti (2 a testa), ma Alonso potrebbe contare proprio su questo quinto posto per soffiare il titolo a Vettel che invece sarebbe a zero.

E questo e’ solo uno degli scenari possibili. Ad esempio, non dimentichiamoci che Hamilton e Button saranno comunque li’ per rompere le uova nel paniere e sparigliare le carte (difendono il secondo posto nel costruttori). E la storia della Formula 1 insegna che quando queste sono le premesse spesso ne succedono di tutti i colori.

La Red Bull in ogni caso e’ avvantaggiata, perche’ e’ vero che deve recuperare, ma puo’ contare su due piloti.

Insomma, mancano 6 giorni. Coraggio!

Commento gara precedente: Gran Premio di Korea.


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