Si, lo so, ne ho saltati due. E non tanto per mancanza di tempo, ma piuttosto per assenza di interesse. India e Korea, due gran premi incommentabili. Sara’ un pregiudizio, ma le corse asiatiche, tolto il Giappone, sinceramente non mi entusiasmano mai piu’ di tanto. Pero’, prima o poi (forse) li recupero.
Ma parliamo di oggi, perche’ nella gara degli Emirati qualcosa di diverso si e’ visto.
Prima di tutto l’errore di Vettel: non accadeva dal 1958, ma prima o poi (ri)capita a tutti. Ma poi, la domanda e’: si tratta di errore vero? E’ stato veramente cosi’ aggressivo sul cordolo alla prima curva da compromettere la tenuta della gomma posteriore destra? Puo’ essere, ma anche no. Si, d’accordo, quando si parte gli pneumatici non hanno ancora raggiunto la pressione ideale, e quel cordolo con il dorso duro e’ parecchio bastardo. Ma gli altri, come mai non hanno “detallonato”?
Misteri della Formula 1.
Secondo me la gomma non c’entra nulla, perche’ quando Vettel e’ arrivato ai box aveva un braccetto della spospensione molle come un budino, quindi secondo me ha preso un discreto colpo! Componente difettoso? Forse. Sta di fatto che questo inconveniente ci ha privati del dispiacere di vedere il tedesco infliggere ulteriori mortificazioni al resto della truppa.
E, invece, Hamilton ne ha subito approfittato, mettendosi davanti e restandoci per tutta la gara, andando a cannone senza commettere errori. A tal punto da non aver nemmeno sofferto del suo cronico problema, cioe’ il solito consumo eccessivo delle coperture. Buon per lui, a me continua a stare sulle palle, ma amen.
Anche Alonso, come sempre, ha dato di tutto e di piu’, prendendosi un gran bel secondo posto, riuscendo a tenere per tutta la durata della gara il passo dell’inglese. Tutti gli altri oggi hanno guardato, pero’, almeno, c’hanno provato, chi piu’ e chi meno.
La Ferrari, almeno quella che Alonso tiene sotto le terga, sembra aver recuperato molto del gap, e anche visivamente la monoposto si comporta meglio, anche se somiglia in modo imbarazzante alla RedBull. E non mi riferisco solo al muso e al fondo, ma soprattutto all’assetto picchiato, che e’ stata una delle tante genialate di Adrian Newey. Certo, copiare le buone idee non e’ vergognoso, anzi e’ perfino intelligente, ma a Maranello di solito l’innovazione si faceva e non si subiva in questo modo. E poi c’e’ un altro problema: siccome Alonso ci mette sempre tanto di suo, alla faccia di chi dice che il pilota oggi non fa la differenza (andate a raccontarlo a Liuzzi!), questo rende sempre difficile comprendere gli effettivi progressi tecnici. Se il riferimento fosse Massa non dico che ci sarebbe da uccidersi, ma nemmeno da essere troppo lieti.
Bella la battaglia tra Button e Webber, che pero’, come al solito, ha sbagliato l’ennesima partenza e ha anche provato una strategia che, alla fine, si e’ rivelata un po’ da pirla. Va riconosciuto che non e’ tutta colpa sua, perche’ i suoi meccanici al primo pit stop hanno toppato di brutto, facendogli perdere una decina di secondi. Button, invece, ha lamentato problemi di assetto: problemi suoi stavolta, visto che l’assetto lo decide il pilota. Buono il terzo posto, comunque.
Massa, pur non brillando, e’ riuscito a fare meno peggio del solito, mettendoci un po’ di grinta in piu’. Forse si sta preparando mentalmente alla gara di casa, dove si esalta. Gia’, peccato che sara’ l’ultima e sara’ sempre troppo tardi. Velleita’ a parte, giungere a 40 e passa secondi dal compagno non lo illumina d’immenso.
D’altronde, Luca Cordero di Montezemolo c’ha tenuto a precisare, un paio di giorni fa, che i piloti Ferrari sono entrambi confermati per il 2012. La storia insegna che quando in Ferrari si dice cosi’ accade sempre il contrario, quindi aspettiamoci qualche sorpresa. Chissa’ che Kubica non rientri in tempo per stringere un volante rosso in mano, o che magari Button non si sia scocciato di stare in McLaren, o che a Maranello riescano a sborsare qualcosa in piu’ dei 12 milioni a stagione che Rosberg si becca dalla Mercedes. Vedremo.
Gli altri: ormai anche le Mercedes e le Lotus Renault sono annegate nel mare nero della mediocrita’, e si devono confrontare con team dal blasone assai meno pregiato. Speriamo che abbiano messo bene mano al progetto dell’anno prossimo, altrimenti saranno altri dolori (per loro!).
Spiace, ancora una volta, per le Toro Rosso, che pur avendo tra le mani un buon progetto non riescono a capitalizzare. Speriamo nell’ultima gara, visto che hanno solo 1 punto di distacco dalla Sauber e passare dall’ottava alla settima posizione significa portarsi a casa qualche milione extra da investire sul 2012. A me piace molto che puntino su piloti giovani, pero’ forse avere in casa almeno un pilota piu’ scafato potrebbe aiutare. E’ il solito dilemma.
La pista: bellissima, come sempre. Pero’ continuero’ a criticare, finche’ campo, quella folle uscita dai box! Non si capisce perche’ creare una situazione di pericolo di quel genere quando se ne poteva tranquillamente fare a meno. Anche la strUnzata di avere 2 punti adibiti all’uso del DRS, di cui il secondo spesso ha vanificato l’utilita’ del primo, e’ qualcosa su cui si dovrebbe riflettere bene. D’altronde, come ha detto un giornalista oggi, invece di ragionare su sistemi come il DRS, sarebbe piu’ produttivo pensare a cambiare i tracciati.
Indovinello di chiusura: chi e’ arrivato ultimo? Dico solo il cognome: inizia con L e finisce con iuzzi.
Commento gara precedente: Gran Premio dell’India (manca).