Stavolta inizio dalla pista: una vera schifezza, e lo dico senza peli sulla lingua. Non e’ ne’ carne e ne’ pesce, con rettilinei veloci e serie di curve lente da far incazzare un buddista. Non serve un genio per capire che non si possono mettere degli estremi del genere nello stesso circuito, non solo perche’ i tecnici e i piloti devono rischiare il ricovero in psichiatria per trovare il compromesso, ma anche perche’ in questo modo si livellano le prestazioni e, improvvisamente, quando si sommano i tempi, tutti diventano bravi. Tranne che nel sorpassare pero’, perche’ da questo punto di vista ma non solo, la gara si e’ rivelata piuttosto avara di emozioni, per non dire noiosa.
Scandalosa, poi, la gestione dell’auto incidentata di Rosbgerg, che e’ rimasta li’ una decina di giri con le inevitabili bandiere gialle ad ammazzare il primo quinto di gara. Ma cosa aspettavano a rimuoverla? Boh! D’altronde si sa, gli asiatici hanno i loro tempi.
Cosa ci ha detto questa gara? Alcune conferme e qualche smentita.
La RedBull e’ tornata padrona incontrastata dell’aerodinamica. Non e’ mai l’auto che esprime la migliore velocita’ di punta ma, alla fine di ogni giro, e’ quella che mette piu’ fieno in cascina. Stavolta anche Webber e’ riuscito ad andare fortissimo, favorendo la prima doppietta bibitara di quest’anno. Per non parlare di Vettel che ha, come in Giappone, dominato la gara, e che si e’ concesso un solo svarione al 35esimo giro, facendo un lungo senza riportare danni. Si, e’ vero, ha dovuto tenere d’occhio le gomme e trattarle con i guanti negli ultimi 5 giri, ma ha anche piazzato un 1:42 basso quando tutti spingevano forte attestandosi intorno all’1:44 basso. Come a dire: “Guardate che ho ancora un sacco di birra in corpo, quindi lasciate perdere”.
Vettel ha anche ritrovato quella confidenza nei suoi mezzi che, oggettivamente, disarma un po’ gli avversari. E’ partito sullo sporco ma ha infilato lo stesso Webber che partiva in pole, ha messo subito giu’ un ritmo indiavolato e ha creato quel divario in secondi che fa subito capire agli altri che la rincorsa e’ impossibile e che si puo’ solo lottare per gli altri gradini del podio. E’ come iniziare una partita di calcio e prendere 3 gol in 3 minuti e perdere un giocatore per espulsione e un altro perche’ si strappa un adduttore.
Infatti, quelli di Maranello non sono riusciti a fare granche’. Io non credo che la performance (buona) di domenica sia stata dovuta a qualche nuovo pezzo portato in pista, ma piuttosto alle differenze tra i circuiti. Credo, sinceramente, che la Ferrari per quest’anno abbia terminato la creativita’, e stia cercando di spremere il possibile dal materiale (umano e non) a disposizione. E’ un vero peccato, proprio ora che Massa si e’ (finalmente!) risvegliato. Fa un po’ incazzare, perche’ si riscopre pilota di F1 un attimo prima di affrontare il rinnovo del contratto, ma questo e’.
Incredibile, comunque, vedere il brasiliano, credo per la prima volta, esprimere piu’ velocita’ di Alonso, al punto da prendersi un gentile invito dai box a stare un po’ piu’ lontano dal compagno perche’ “un secondo e mezzo e’ troppo poco, meglio due secondi e mezzo”. Peccato che Massa, dopo aver ubbidito e fatto un giro in 1:45, si sia prodotto in un 1:42 alto al giro successivo rimettendosi a poco piu’ di un secondo dietro le spalle dell’asturiano. Non me la sento di biasimarlo, ne aveva il diritto ed e’ stato un siparietto divertente. Col senno di poi, io l’avrei fatto passare per vedere se poteva andare a prendere Webber, e poi avrei deciso come gestire la situazione. Certo e’ che hanno fatto bene a non lasciargli la possibilita’ di togliere 3 punti ad Alonso, ma e’ anche vero che chi non risica non rosica.
Fatto sta che, pur mantenendo una posizione discreta in classifica (secondo a -6 da Vettel ma a +42 da Raikkonen), Alonso ha perso la testa (del campionato!) e la strada e’ improvvisamente diventata una salita molto irta e piena di ostacoli. Difficile immaginare che la Ferrari possa colmare il gap, anche perche’ si tratta fondamentalmente del solito divario cronico che si accusa a Maranello da anni: la performance sul giro secco. E siccome nella Formula 1 moderna chi parte davanti spesso vince, ecco che Alonso non raccoglie abbastanza punti e rimane indietro. Vedersi rosicchiare 50 punti in 50 gare non dev’essere una sensazione piacevole. Lui recita molto bene il ruolo del capitano cercando di tenere tutti motivati e dicendo che “loro hanno la macchina e noi abbiamo la squadra”. Ok Fernando, 5 – 0 per la macchina, palla al centro? Patetico poi Domenicali quando se ne esce dicendo che tutto e’ ancora da vedere e che “adesso la pressione passa sulle spalle della RedBull”. A me pare che nei due anni precedenti siano stati ben lieti di tenersi la pressione e perfettamente capaci di gestirla. Vogliamo forse parlare di Abu Dhabi 2010? Meglio di no, vero?
La domanda piuttosto e’: come e’ possibile che la Ferrari in gara, tutto sommato, sia in condizione di giocarsela, ma in qualifica prenda sempre le mazzate? Io inizio seriamente a pensare che ci siano due ostacoli:
1) I programmi del venerdi sono troppo orientati alla gara e poco alla qualifica;
2) Il pilota. Spero di non dovermi pentire di affermare che, nonostante Alonso sia il migliore del lotto, questi manchi della zampata necessaria a portare a casa il giro singolo piu’ veloce.
Alonso ha vinto 30 GP su 194 presenze, ma ha portato a casa solo 22 pole position. Senna, un grande, ha vinto 41 GP su 163 presenze, ma di pole position ne ha raccolte ben 65! Il divario e’ imbarazzante.
D’accordo mi direte voi, Senna e’ Senna ed erano altri tempi. Bene, allora prendiamo Vettel, che ha vinto 2 titoli proprio come lo spagnolo: Sebastian ha partecipato “solo” a 97 corse, ma ha gia’ vinto 25 GP e ha collezionato 34 pole, 12 piu’ di Alonso.
Intendiamoci, Alonso (sono sempre il primo a gridarlo al Mondo) ha un manico gigantesco e una visione strategica superiore, ma secondo me gli manca qualcosa in qualifica. E non e’ un problema da poco. Le sue statistiche, invece, sono molto simili a quelle di Mika Hakkinen. Il quale, dopo aver vinto 2 mondiali si e’ ritirato, e non e’ andato in Ferrari per cercare di vincere il terzo. Ovviamente mi smentira’ facendo la pole in India e tutte le altre che seguiranno e vincera’ il titolo con 50 punti di vantaggio su Vettel!
Passiamo alla McLaren. Hamilton pare sia stato stoppato da una barra di torsione al posteriore che, al 18esimo giro, ha deciso di abbandonarlo. I tempi non sembravano malaccio, ma alla fine ha consumato molto le gomme, si e’ dovuto fermare 3 volte e ha lottato nelle retrovie. Non ci dimentichiamo che l’inglese ha la fama di mangiarsi le coperture, e se questo lo mettiamo insieme al fatto che ormai lui e’ in rotta col team e ha gia’ la testa in Mercedes, non vedo come avrebbe potuto fare di meglio. Ovviamente mi smentira’ vincendo l’India e le altre gare, fregando cosi’ alla grande Vettel, Alonso e il sottoscritto!
Button e’ rimasto coinvolto in un incidente al via, dove Kobayashi e’ impazzito e ha fatto carambola su di lui e su Rosberg. Amen. Evidentemente il giapponese, seppur reduce dall’ottimo terzo posto in Giappone, sa che l’anno prossimo restera’ a piedi e accusa la pressione. Mi dispiace per Button, perche’ mi piace molto vederlo correre e, quando manca lui, manca un po’ di spettacolo, almeno per chi, come me, non si ferma alla velocita’ e ai sorpassi coraggiosi, ma guarda anche la stategia e lo sviluppo della gara sul lungo.
Della Mercedes meglio non parlarne, invece voglio tessere le lodi di Hulkenberg ottimo sesto e soprattutto grande lottatore, seppure al volante di una Force India cosi’ cosi’, e della Toro Rosso che artiglia 6 pesantissimi punti grazie alla strategia e alla voglia di fare di Vergne e Ricciardo. Per la piccola scuderia di Faenza questi sono risultati eccellenti, spiace solo che stiano facendo cosi’ bene dopo la dipartita di Giorgio Ascanelli che e’ ottimo ingegnere e non meritava di essere lasciato a casa. Certo e’ che, misurando ai morsetti, il management ha evidentemente fatto bene, oppure ha avuto solo fortuna.
Chiudo dicendo che la Pirelli continua a cannare le previsioni sul comportamento delle varie mescole, ma annuncia che l’anno prossimo si cambia ancora per introdurre piu’ spettacolo. Sono molto preoccupato.
Commento Gara precedente: Gran Premio del Giappone.