Una selezione ragionata delle notizie di oggi su media, giornalismi e comunicazione da non perdere.
- La Fine dei Banner [da Mobile] — Che il mobile rappresenti un problema nel problema dell’affannosa ricerca di ricavi da parte degli editori è cosa nota. Per dirla con le parole di Sebastian Tomich, The New York Times senior VP of advertising and innovation, “Mobile advertising as a whole is just fairly crappy”. Ora il NYTimes annuncia che da settembre lancerà “Mobile Moments”, soluzione che abolisce i tradizionali banner per proporre annunci pubblicitari più sullo stile di quelli di Facebook e Twitter.
- Facebook & l’Innovazione Continua — Non c’è fine alle novità da parte di Facebook. Da un lato lancia video in live streaming, ma solo per “personaggi famosi”, e dall’altro lato migliora le possibilità di interazione tra aziende e pubblico sulle fan page. Dice che qualcuno lo chiami processo di innovazione continua, pare abbia ragione.
- Fiducia dei Consumatori — Secondo Nielsen nel secondo trimestre 2015 cresce la fiducia da parte dei consumatori in Europa e torma ai livelli, positivi, di cinque anni fa. Fiducia che invece è in calo in sole 3 nazioni del vecchio continente: Grecia, Irlanda ed Italia, con il nostro Paese dietro ad entrambe in posizione migliore solamente rispetto all’Ucraina.
- Influencers Marketing — Dalle digital PR siamo all’influencer marketing, ultima buzzword di quella che da tempo è una pratica estremamente diffusa a prescindere da come la si chiami. Come sempre accade più di uno fatica a comprendere la sottile quanto importante differenza tra marketing e marchette facendo diventare inefficaci, o addirittura dannose, le azione di influencer marketing. Lo spiega molto bene il NYtimes.
- Twitter è un Competitor dei Media — Ricercatori da diverse università d’Europa, associati tra loro, hanno analizzato 300mila tweet. Secondo i risultati dello studio, Twitter non è alleato dei media ma competitor in termini di diffusione delle informazioni, delle notizie.
- Snapchat & Redazioni - Un numero sempre maggiore di testate giornalistiche stanno introducendo nelle loro redazioni degli specialisti dedicati a Snapchat. Secondo quanto riportato, la CNN ha al suo interno nove persone dedicate ai social con ben tre persone [un designer e due addetti ai contenuti] che si occupano specificatamente di Snapchat. Vedendo l’approssimazione con la quale complessivamente i social sono tutt’oggi approcciati dalla stragrande maggioranza dei giornali italiani ci si fa un’idea di quale sia il gap da colmare.
- Il Tempo del Lettore - Il CEO di Time Inc., il noto settimanale britannico, durante la presentazione dei risultati della semestrale 2015, ha dichiarato: “We are becoming a consumer-centric and audience-driven organization”. Meglio tardi che mai…
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