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Creato il 17 novembre 2015 da Pedroelrey

Una sele­zione ragio­nata delle noti­zie di oggi su media, gior­na­li­smi e comu­ni­ca­zione da non perdere.

  • Etica del Gior­na­li­smo — Se a que­ste lati­tu­dini i gior­nali pub­bli­cano titoli che gene­rano sde­gno in un’ampia fetta della popo­la­zione e, forse, prov­ve­di­menti disci­pli­nari e oltre 90mila firme rac­colte in pochi giorni per radiare Mau­ri­zio Bel­pie­tro dall’Ordine dei Gior­na­li­sti, dall’altra parte dell’oceano la CNN, via Twit­ter, all’autore dell’immagine che è diven­tata il sim­bolo della com­mo­zione popo­lare per gli atti ter­ro­ri­stici pari­gini richiede l’autorizzazione pre­ven­tiva a pre­le­vare e pub­bli­care tale imma­gine. Se al pros­simo corso sulla deon­to­lo­gia non vi richia­mano, anche, que­sti due ele­menti siete auto­riz­zati ad alzarvi ed andarvene.
  • Publi­shers & Chat Apps — Il Tow Cen­ter for Digi­tal Jour­na­lism pub­blica un report a cavallo tra il white paper e la desk research con una serie di rac­co­man­da­zioni e di casi di buone pra­ti­che nell’utilizzo delle app di social mes­sa­ging da parte dei publi­sher di tutto il mondo. Da studiare.
  • Sha­ring Eco­nomy in Ita­lia — Secondo uno stu­dio di TNS, il 70% degli ita­liani cono­sce la sha­ring eco­nomy e il 25% già la uti­lizza. La crisi ha sicu­ra­mente soste­nuto e dato visi­bi­lità a ai nuovi modelli di busi­ness in con­di­vi­sione e la moti­va­zione di “saving”, men­zio­nata dal 41% resta la prin­ci­pale. È’ seguita da quella “espe­rien­ziale”, che si sostan­zia come inno­va­trice ed intel­li­gente [39%], oltre che apprez­zata rispo­sta al con­su­mi­smo [33%]. Gli utenti dichia­rano di aver usato le piat­ta­forme di scam­bio e baratto di oggetti vari [10%], di acco­mo­da­tion [10%], di mobi­lità col­let­tiva e con­di­vi­sione di costi di viag­gio [9%], di mobi­lità con ser­vizi for­niti da aziende/enti in abbonamento/compenso [9%], di mobi­lità con ser­vizi for­niti da altre per­sone die­tro com­penso [8%]. Emer­gono anche i ser­vizi di cro­w­d­fun­ding, rac­colta col­let­tiva di fondi, con un 7% di uti­lizzo, così come il social len­ding, peer-to-peer len­ding [4%], realtà con­crete che ini­ziano ad emergere.
  • Agenda Digi­tale - Resta ancora molto signi­fi­ca­tivo il diva­rio tra l’Italia e le altre nazioni UE rispetto all’agenda digi­tale ed anche gli incen­tivi tar­dano ad arri­vare. Ma il ritardo, oltre che a livello di infra­strut­ture, è soprat­tutto cul­tu­rale e di com­pe­tenze. Un’infografica rias­sume lo stato dell’essere ed il per­corso da com­piere per avere com­pe­tenze digi­tali fun­zio­nali all’evoluzione in corso.
  • Slack­ti­vism — Lo slac­kac­ti­vism, o click­ti­vism, quella sorta di atti­vi­smo pigro che con­sente, attra­verso un click, appunto, di lavarsi la coscienza e pen­sare di aver dav­vero con­tri­buito a cam­biare il mondo, è un feno­meno dif­fuso da tempo. Dopo gli atten­tati di venerdì sera a Parigi, c’è stata una for­tis­sima mobi­li­ta­zione della rete per espri­mere soli­da­rietà, soste­gno alla Fran­cia e chie­dere pace con­tro il ter­ro­ri­smo. Secondo quanto ripor­tato da Repu­ta­tion Mana­ger, 12.8 milioni di per­sone da tutto il mondo hanno twit­tato 23.3 milioni di volte da venerdì sera. Sono stati creati più di 80mila hash­tag per com­men­tare e seguire le noti­zie sull’attentato, e in qual­che caso per con­di­vi­dere infor­ma­zioni utili.
  • Digi­tal PR — Le online media rela­tion diven­tano sem­pre più un canale a paga­mento. Se la pra­tica di pagare gli influen­cer è dif­fusa e con­so­li­data ora, secondo quanto ripor­tato dal Wall Street Jour­nal, diverse aziende sta­reb­bero pia­ni­fi­cando cam­pa­gne a paga­mento su Face­book spe­ci­fi­ca­ta­mente indi­riz­zate ai giornalisti.
  • Word of the Year 2015 — Oxford Dic­tio­na­ries sele­ziona come parola dell’anno per il 2015 un emoij, una “fac­cina”. La pic­to­graph sele­zio­nata è quella del volto che piange dalla feli­cità e/o dal ridere. Nell’era delle app di social mes­sa­ging la comu­ni­ca­zione inter­per­so­nale si ade­gua e non si può che pren­derne atto anche “ufficialmente”.

Altre noti­zie e segna­la­zioni su media e comu­ni­ca­zione nella nostra pagina Face­book e, ovvia­mente, su Twit­ter. Buona lettura.