Post meridiem

Da Donnaperte

“Fai in fretta a farti venir la voglia di raggiungermi, perché se non mi prendi così come sono nel bel mezzo delle mie fantasie, finirai per perderne l’attimo essenziale”. Questo era il mio pensiero nel vederti muovere lentamente ciondolante, sinuosa come una lucertola che si mostra bella al sole e si compiace di sé.

E tu devi avermi sentito perché d’un tratto interrompi il tuo frusciar sul pavimento e ti affretti a correre da me facendo scivolare velocemente le ginocchia sul parquet. L’ultimo metro l’hai divorato in un lampo ed eccoti qui col viso sulle mie gambe, gambe che divarico al tuo contatto. E tu inizi a baciarle facendomi il solletico con la tua lingua, lenta dapprima, più intensa poi. Mi allungo in avanti per sentirti meglio.
L’interno delle mie cosce è percorso dalle tue labbra con piccoli baci veloci. Ti fermi sull’inguine, la tua bocca a ventosa rimane ancorata in quel punto per più tempo, affondi un succhiotto, lo insisti guardandomi fissa negli occhi e poi, dopo uno schiocco della lingua sul palato, riparti a coprirmi col tuo fiato caldo. Ti prendo la testa con le mie mani, affondo le dita fra i tuoi capelli e lentamente ti guido sui punti in cui di più ti sento, in cui di più voglio godere di te. Non ho che l’imbarazzo della scelta perché io ti sento tanto dappertutto e dappertutto è ancora poco per quanto io ti vorrei su ogni millimetro del mio corpo, niente escluso. E tu lo sai, e mi conquisti e mi innamori riempiendomi con la tua bocca il vuoto delle crepe che la mia voglia ha creato sulla mia pelle. Le nostre mani si intrecciano incontrandosi lungo il sentiero della passione che tramuta il respiro in fiato bollente. Una nebbia ci avvolge e ci ricopre, penetra nei pori della carne. La mia è pervasa da guizzi accesi che la tua bocca ha creato da quando mi possiedi, convulsa come sei in quel bacio affondato a prendermi in tutto il mio turgido rigoglio. La tua è lacerata dai fremiti che dalle mie dita hanno preso corpo, da quando ti accarezzo e ti tormento dolcemente lungo la fessura, ed ancor di più dentro, rendendoti bagnata come una fonte di gioventù eterna. Ora è l’unisono, l’incanto vero, fatto di invenzioni pure e verità ardite. Il grido di godimento lo raggiungiamo insieme, vissuto e soffocato da un appassionato bacio. Un bacio che è uno dei mille, dei tanti cento che mai siamo riusciti a contare in questo nostro amore.

Rintocca la pendola le ore. Sul muro s’allungano le ombre della tarda sera. In questa nuova notte desto rimarrò al fianco tuo, a respirarti dentro ad ogni tuo sospiro. Desta resterai tu fra le mie forti braccia, a dare un senso vero ad ogni mio respiro.