Oggi Jacovitti avrebbe compiuto 89 anni
Mondo Pistola!
Gli appassionati di fumetti italiani non avranno certo bisogno di spiegazioni sul grande Benito Jacovitti, uno dei più prolifici fumettisti della scuola italiana, padre e creatore del cowboy Cocco Bill ma anche del gangster e killer Baby Rocket, del ladruncolo Jak Mandolino e del giornalista investigativo Tom Ficcanaso (e moltissimi altri): personaggi di fantasia che la fantasia (scusatemi la ripetizione) l’hanno stimolata nelle generazioni giovanili degli anni 60 e 70.
Un lavoro, quello di Jacovitti, perso nelle nebbie del passato che ha vissuto momenti d’oro grazie a Il Giorno, Il Corriere dei Piccoli e, più recentemente, con Il Giornalino, primo e principale antagonista di Topolino sul territorio italiano, pubblicazione che negli anni 90 mi ha fatto conoscere questo grande professionista non solo del fumetto ma anche dell’ironia, del surrealismo e del divertimento.
Massima e principale espressione del lavoro jacovittiano è il celebre Cocco Bill, che forse i nostri genitori conoscono meglio di noi.
Per chi non lo conoscesse, Cocco Bill è un cowboy, integerrimo e spietato difensore della legge, che insieme al destriero Trottalemme vive le sue avventure in un Far West ridisegnato dalla fantasia dell’autore ma fedele alla tradizione, un mondo popolato di acerrimi nemici dal grilletto facile e indiani selvaggi in cui anche i salumi circolano liberamente e interagiscono con gli umani. Lo stile di riferimento a cui Jacovitti si ispira è quello dei classici del western, Tex Willer e il più tardo Lucky Luke (il fumetto da cui è nata la serie, piacevole devo dire, con Terence Hill), ma Cocco Bill con le pistole in mano è più veloce di qualsiasi altro sceriffo, anche di un mito come Clint Eastwood di Per Un Pugno Di Dollari del maestro Sergio Leone.
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto. Quando entrambi incontrano Cocco Bill per loro non c’è scampo.
Lo stile di Jacovitti è molto spesso ironico ed è una caricatura della realtà, specie nelle sue accezioni più seriose (come il pistolero dagli occhi di ghiaccio ad esempio), lo stesso Far West è completamente ridisegnato secondo la sua visione distorta, e come potrebbe essere altrimenti visto che l’Italia è distante (geograficamente e culturalmente) migliaia di chilometri dalle distese aride americane. Tuttavia i clichè sono sempre presenti, la banda di cattivoni sgominata a pistolettate, il duello con il boss finale, le funamboliche evoluzioni con le pistole in mano, insomma tutto il solito campionario, comprensivo di indiani dalla lingua molto simile al napoletano stretto. Evidentemente Jacovitti era conscio di essere affascinato dalle storie western ma invece di cedere alla comune interpretazione delle stesse ha deciso di reinventarsi un western (non spaghetti western) surreale e metaforico ma con le stesse ferree regole contenutistiche che hanno segnato la fortuna di questo genere.
Le storie ufficiali di Cocco Bill nate dalla penna di Benito Jacovitti sono 93 suddivise piuttosto abbondantemente negli anni che vanno dal 1957 (data della nascita del fumetto) al 1998, anno in cui è stato pubblicato l’ultimo volume creato dalla mano del fumettista postumo alla morte dello stesso. Potete trovarli presso i rivenditori di fumetti più forniti, specialmente se datati.