Post tappabuchi, quando mancano le idee e la voglia di scrivere

Da Elisa Pasqualetto @LizAu87

Con le mie due amiche ChiarE, compagne di università e rispettivamente autrici di Viagginado s’impara e Riako, dopo la terribile partita dell’Italia ci siamo trovate a parlare dei rispettivi blog e delle idee per scrivere i post, che a volte tardano ad arrivare o manca la voglia di scrivere. Se le idee non ci sono le opzioni sono le seguenti:

  1. non scrivere nulla fino alla prossima idea/viaggio
  2. cadere nei post tappabuchi

Ogni blogger che si rispetti sa bene che se non c’è continuità, si possono fare tutti gli sforzi del mondo ma non c’è verso di emergere. Un blog è un impegno, ci vuole costanza ( e qui vi rimanderei a un post di Federica sul #maisenza Costanza), tenerlo aggiornato non è sicuramente uno scherzo da ragazzi, soprattutto se ogni post deve essere originale, coinvolgente e interessante. Eh, hai detto niente!

Capitano quei giorni in cui la voglia di scrivere è proprio sotto le scarpe, magari è uno di quei giorni in cui siete usciti senza ombrello perché le previsioni davano bello e, invece, l’unica nuvoletta nera che c’era si è andata a sfogare sopra la vostra testa, o magari siete già stati davanti al computer ventordici ore per lavoro e la sera chi ha la voglia di scrivere un post sul blog perché entro venerdì bisogna pubblicare?

POST TAPPABUCHI Sì O POST TAPPABUCHI NO?QUESTO È IL PROBLEMA

Innanzitutto, cosa intendo per post tappabuchi? Non voglio allargarmi ad altri settori ma rimanere nell’ambito dei blog di viaggi, per post tappabuchi intendo tutti quei post che non vi sarebbe mai venuto in mente di scrivere se aveste avuto qualcosa da raccontare o semplicemente la voglia di scrivere un post. Un esempio? La gita in montagna a trovare la nonna e la descrizione dettagliata di paesaggi e raccontati mille volte con l’aggiunta del particolare della torta fatta in casa a cui non si dice mai di no. Per favore, evitateli!

Il lettore capisce in due secondi se il post che sta leggendo è un post tappabuchi, scritto essenzialmente per pubblicare qualcosa piuttosto che niente, o se è un post scritto da una persona che ha voglia di scrivere e raccontare un’esperienza. Cambia proprio il timbro ed il ritmo dell’articolo, non credete?

MA ALLORA È MEGLIO NON SCRIVERE?

Eh, non è una domanda facile. Viaggiare deve essere prima di tutto un piacere, quindi escludiamo a priori il fatto di partire per poi avere un’idea. Tra un contenuto di qualità dubbia e il foglio bianco, io preferisco il foglio bianco. Vero è che si sacrifica la costanza, ma guardate il lato positivo: magari la settimana dopo di idea ve ne viene più di una ed va tutto a vantaggio sia vostro, che del lettore, che si trova a leggere contenuti freschi, originali ed interessanti.

Scrivere sì, ma non per forza. Credo che questa dovrebbe essere la linea da seguire, o comunque è il modo in cui io personalmente ho deciso di operare.

UNA POSSIBILE SOLUZIONE: LE BOZZE

A me ogni tanto capita di avere più di qualcosa da scrivere, come capitano altrettanti momenti in cui le idee sono andate in ferie in qualche posto lontanissimo e probabilmente senza connessione. Quando però ne ho più di una, le idee mi svolazzano nel cervello ma, poi, per mancanza di tempo magari le lascio in disparte affidandomi ad un “ma si poi le riprenderò in mano” e spesso e volentieri non succede. Questo non significa che siano idee meno buone o post riguardante viaggi che non meritino di essere raccontanti, anzi, solo che (purtroppo) per mantenermi non faccio la travelblogger ma un lavoro di ufficio da otto ore al giorno, per cui il tempo è quello che è.

Le bozze possono essere un valido aiuto nei momenti in cui la voglia di scrivere non è ai massimi livelli, e sono una valida alternativa ai post tappabuchi. Poi, chi lo sa, magari è proprio leggendo ciò che avete nelle bozze che vi verrà l’ispirazione!


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