Coach Johnson ha commentato che non è certo un piacere, ma ha aggiunto che non si tratterebbe di qualcosa di serio. Si tratta di attendere il referto medico perché se verranno pronosticate otto settimane per un completo recupero, vorrà dire che Moody non sarà in Nuova Zelanda. Sotto osservazione sono i legamenti, gli stessi che lo avevano "azzoppato" dopo la partita di Heineken Cup contro gli Aironi in inverno. Ma anche se l'infortunio di Moody venisse giudicato di grado inferiore, potrebbe comunque saltare non solo il ritorno con il Galles, ma amche l'ultimo warm up contro l'Irlanda del prossimo 27 agosto a Dublino.
Johnson sta così cercando di trovare appiglio nel passato, ricordando che anche Lawrence Dallaglio nel 2003 non disputò alcun warm up match prima della Coppa del Mondo in Australia. Poi partecipò alla festa di Sydney.
L'altro atleta in questione è Toby Flood, il mediano di apertura (nella foto). Nel suo caso, la situazione è più "sentimentale". Sabato Jonny Wilkinson ha riaffermato la sua posizione nei cuori dei tifosi, regalando anche il marchio di fabbrica, il drop. La stampa inglese ha la sensazione che Flood debba giocarsi il tutto per tutto contro l'ex compagno di squadra e mentore ai Falcons per essere il numero 10 titolare, come accaduto nel Six Nations. "Ci sono probabilmente 58 milioni di persone in Inghilterra che ritengono che non debba avere il possesso della maglia da apertura", si riporta abbia affermato. Un'affermazione da leggere così: ci sono 58 milioni di persone che vogliono Wilkinson al suo posto.
Il ragazzo dei Leicester Tigers ha ripercorso i classici pensieri di tutti i suoi compagni: essere convocati per la nazionale inglese è dura perché c'è molta competizione e che comunque darà il tutto per tutto per farsi apprezzare. Deve aggirare la pressione: è infatti uno dei volti della sconfitta inglese all'Aviva Stadium di Dublino nell'ultima giornata di Six Nations (24-8 per gli irlandesi), quella che negò all'Inghilterra il Grand Slam.
Lui e il socio in mediana Ben Youngs rimasero vittime della tensione respirata sul campo, in un paio di occasioni si guardarono negli occhi per tentare di capire cosa passasse nella testa dell'altro. Sabato gli verrà concessa l'occasione di mettersi in mostra.
La cosa che dovrebbe tranquillizzarlo sono le parole di coach Martin Johnson al riguardo: dopo aver lodato la classe intramontabile di Wilko, una "preziosa risorsa" per la nazionale, ha chiarito tra le righe che il punto non è chi sia più bravo, è piuttosto il tipo di gioco che l'Inghilterra farà. Se ne deduce che Flood, che gioca più a ridosso della linea, nella testa del coach dovrebbe essere il titolare all'apertura. Ma "tranquillo" è morto e il Toby stesso par tradire una certa paura di vedersi soffiare il posto.