La potatura è una pratica colturale che consente di contenere la crescita delle piante e di rinvigorire quelle che crescono poco e male. Una corretta potatura permette di ottenere piante esteticamente più belle e maggiormente resistenti alle avversità climatiche e alle malattie. Al contrario, interventi errati o violenti possono compromettere irrimediabilmente la futura sopravvivenza delle specie trattate. Potare le piante significa, infatti, essenzialmente tagliarle. Questi tagli possono essere fatti su qualsiasi specie di pianta, da quelle da frutto a quelle ornamentali. Se nelle prime, la potatura può avere anche delle finalità produttive, nelle seconde, le finalità sono quasi esclusivamente estetiche. Una delle piante ornamentali che beneficia della potatura è l’oleandro. Si tratta di una specie che annovera decine di varietà, alcune presenti in natura e altre create dall’uomo. La potatura si può praticare su qualsiasi varietà di oleandro, facendo però attenzione a conoscere bene le esigenze e le necessità della singola specie coltivata.
Caratteristiche
Come procedere
Tutti gli interventi di potatura dell’oleandro devono essere eseguiti con particolare attenzione, perché la pianta è velenosa in tutte le sue parti. Per tale motivo, i tagli di potatura vanno effettuati usando dei guanti. Gli attrezzi dei tagli vanno puliti e disinfettati prima e dopo i tagli, i guanti, invece, devono essere adatti alla potatura e preferibilmente usa e getta. Come detto al paragrafo precedente, l’oleandro si pota per eliminare gli steli sfioriti e i fiori secchi. Questo intervento si pratica tagliando gli steli per circa un terzo, cioè a dieci centimetri dalla base. Gli interventi di taglio servono a sfoltire la pianta, ma anche a condizionarne la forma. I tagli si possono effettuare, infatti, tutti alla stessa maniera su ogni stelo da potare, oppure in modo diverso, ad altezze diverse, con sfasature tra l’uno e l’altro, formando delle biforcazioni. Naturalmente, la forma dei tagli dipenderà dalla varietà di oleandro che si andrà a potare. In quella coltivata a cespuglio, i tagli dovranno cercare di mantenere inalterata la suddetta forma.
Quando potare
L’oleandro si pota dopo la fioritura e dunque a fine estate o in autunno. Se il clima lo permette, la potatura può essere spostata a febbraio. Durante questa stagione si elimineranno i rami deboli e si taglieranno di un terzo quelli sfioriti. Con questa tecnica si renderà più rigogliosa la fioritura successiva. E’ sconsigliato potare l’oleandro in primavera, perché in questo periodo è difficile riconoscere gli steli improduttivi da quelli produttivi. Da ricordare che l’oleandro fiorisce sui rami dell’anno e quindi vanno tagliati solo quelli dell’anno precedente. Ecco perché la stagione ideale per potare la pianta è in autunno o a fine estate: in questo periodo, i germogli dell’anno sono facilmente riconoscibili e si possono tranquillamente preservare dai tagli.
Avvertenze
In caso di scarsa dimestichezza con la potatura è meglio affidare l’operazione a un giardiniere esperto, il quale saprà adottare le giuste precauzioni per tagliare la pianta senza rischi. Altri interventi di potatura possono essere necessari nel caso l’oleandro venga colpito da parassiti e malattie. Una delle patologie più frequenti è il seccume dei fiori, che porta al progressivo appassimento degli stessi. Questi ultimi possono essere trattati con prodotti specifici durante la fioritura, nel caso alcuni fiori rimangano secchi, vanno rimossi proprio durante la potatura. Tagli di potatura con attrezzi non disinfettati, possono causare anche dei cancri vegetali che portano al progressivo e inesorabile appassimento della pianta. Da ricordare sempre l’uso dei guanti, perché il contatto a mani nude con l’oleandro, in caso di ingestione, può causare avvelenamento e sindromi cardiache. Nel caso la pianta venga potata a mani nude, queste vanno lavate immediatamente. Si sconsiglia anche di bruciare i residui di potatura, perché potrebbero sprigionarsi fumi tossici e altrettanto velenosi.