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La pianta di orchidea può trarre notevoli benefici da una regolare e corretta potatura, regalando spettacolari fioriture. Ci sono due differenti scuole di pensiero riguardo alla potatura dell'orchidea. Una sostiene che la pianta non ha bisogno di essere potata in quanto, dopo che i fiori sono appassiti, essa torna a rinnovarsi da sé. L'altra ritiene invece che occorre intervenire per rinnovare la pianta, tagliando i vecchi steli, oltre ad eliminare i fiori secchi. In pratica, come potare e se farlo dipende dalla specie. Alcune orchidee fioriscono sempre su uno stesso stelo, quando altre ne sviluppano di nuovi, mentre quello precedente secca. Con queste premesse è possibile effettuare operazioni di potatura soltanto su
piante che ne possono trarre giovamento. Certe specie di orchidea sono in grado di cambiare la fioritura degli steli e tanti appassionati di giardinaggio pensano che sia importante lasciare che la pianta segua i propri ritmi naturali.
Normalmente vengono potate le orchidee da appartamento, in particolare i generi botanici Phalaenopsis e Dendrobium. Esse lasciano appassire lo stelo non più produttivo fiorendo su un altro nuovo. In questi casi sarà sufficiente asportare i fiori secchi senza intervenire sullo stelo. Altri generi di orchidea conservano lo stelo che ha dato la fioritura, pur fiorendo nuovamente su steli nuovi, come Cambria e Cymbidium. Il vecchio stelo può quindi essere tagliato alla base. Esistono poi varie altre orchidee che hanno un tipo di crescita e rigogliosa fioritura piuttosto variabile e perciò è consigliabile che non siano potate. Coloro che decidono di potare anche gli steli produttivi, tagliano a 20 cm dalla base, portando la pianta ad una fioritura più abbondante. Alcuni altri però preferiscono potare la zona terminale, tecnica comunque adatta alle specie che non fioriscono su vecchi steli.
Gli attrezzi necessari alla potatura dell'orchidea sono forbici specifiche, ben pulite e disinfettate, sia prima che dopo gli interventi, e guanti protettivi. Il taglio sarà deciso e netto, senza sbavature e sfilacciamenti che possono favorire l'ingresso di agenti patogeni. I fiori appassiti devono essere potati dal peduncolo. I tagli vanno poi coperti con il mastice cicatrizzante per evitare l'attacco di batteri e virus. Potare le orchidee che fioriscono perfettamente da sole è superfluo e dannoso. Potare in modo sbagliato una tale pianta può inibire parzialmente o totalmente la produzione di fiori oppure farla saltare per più di un anno. I tagli poco precisi ed indecisi sono per l'orchidea un pericolo ancora più grande. La giusta potatura darà una pianta più bella, forte e resistente e fiori più numerosi.
Generalmente il miglior periodo per effettuare la potatura dell'orchidea è dopo che hanno fiorito ed i fiori sono appassiti. Nelle varie specie la fioritura non si verifica sempre nella stessa epoca, in quanto sono moltissime ed hanno ritmi biologici molto differenti. L'intervento dell'uomo influenza la fioritura ed anche gli sbalzi di temperatura e le variazioni di luce, anticipandola o posticipandola. Considerando tutti i generi, le specie e le varietà, le orchidee sono capaci di fiorire quasi in ogni momento dell'anno, in primavera, estate ed autunno. È quindi molto importante sapere quale specifica orchidea si sta coltivando prima di procedere con l'operazione di potatura. Occorre non commettere l'errore di potare un'orchidea soltanto perché la sua fioritura è bloccata. Questo fatto può succedere per diversi motivi come innaffiature, esposizione e fertilizzazione sbagliate.
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