La potatura è un’operazione molto importante per avere rose sane, belle e rigogliose; di rose ce ne sono di tanti tipi e portamenti e ognuna di loro necessita di una potatura precisa e specifica. Anche se esso varia a seconda della specie, in generale il periodo migliore per potare le rose è l’inverno, cioè quanto la pianta ha terminato lo sviluppo vegetativo. Nello specifico, se ci trovassimo in una zona a clima freddo ed umido la potatura andrebbe eseguita all’inizio del periodo primaverile, in caso di clima temperato fine autunno-inizio inverno. La potatura deve essere fatta in modo costante e regolare attraverso tagli netti. Un tipo di potatura che può essere eseguito durante tutto l’anno è quella di pulitura che consiste nell’eliminare parti secche, deboli, appassite della pianta. Al raggiungimento di una forma definitiva da parte della rosa, essa andrà potata per regolarne la crescita e quindi lo sviluppo dei fiori. All’inizio del periodo primaverile, sui rami nati nell’anno precedente, compariranno dei germogli che daranno vita ad un fiore in caso di varietà uniflore e più fiori in caso di varietà pluriflore; dopo aver prodotto fiori il ramo lignifica durante i mesi di agosto e settembre, esso potrà ancora emettere germogli ma essi non daranno più vita a fiori. Questo comportamento non vale però per le rose di tipo rifiorente, infatti esse fioriscono durante il periodo estivo ma, durante i mesi di settembre ed ottobre, i rami che hanno già prodotto fiori emetteranno dei germogli che daranno vita a nuovi fiori. Come per molte piante, anche per la rosa la potatura è un’operazione necessaria per mantenere la pianta sana, rigogliosa, fiori bellissimi ed abbondanti, in caso contrario la pianta comincerà ad avere parti ingiallite, secche, fiori piccoli e meno abbondanti.
Oltre ad informarci sul tipo di rosa e sulle sue caratteristiche, prima di iniziare la potatura, ovviamente dovremo munirci di attrezzi ed utensili necessari. Le cesoie possono essere utili per tagliare i rami sottili mentre il segaccio per quelli più robusti, uno svettatoio, cioè un tipo di cesoia molto particolare, ci servirà per tagliare i rami posti più in alto. Naturalmente bisogna fare una distinzione tra rose giovani e rose adulte; per quanto riguarda le prime, nel caso di rose botaniche o a cespuglio, si procederà accorciando i rami principali fino al raggiungimento del legno ed eliminando quelli fioriti l’anno prima. Per gli ibridi di tea si poteranno due o tre gemme dalla base, per quelle rampicanti si accorceranno i rami più forti a circa quaranta centimetri di lunghezza, mentre quelli più esili a circa dieci centimetri dalla base. Per quelle adulte invece, in caso di rose botaniche o vecchie si procederà con l’eliminazione di rami non sani, deboli oppure cresciuti in modo non regolare e di quelli che non producono molti fiori; per le rose rampicanti invece si tagliano due o tre gemme dalla base all’inizio del periodo primaverile, i rami più robusti non vanno potati.
I metodi di potatura sono molti, in base all’età della rosa, alla forma che le vorremo dare ecc. dovremo scegliere la tecnica più adatta. Prendiamo in considerazione una rosa di circa un anno; in linea generale, durante il periodo vegetativo, dalle gemme ancora presenti nascono germogli alcuni dei quali emetteranno fiori. Durante il periodo primaverile successivo si effettuerà una potatura dei rami dell’anno precedente lasciandoli ad una lunghezza di circa quindici centimetri, in base alla robustezza o alla debolezza il taglio dovrà essere rispettivamente meno o più massiccio. Passato un anno, un po’ prima che la pianta riprenda il suo sviluppo vegetativo, si dovranno potare i rami deboli vecchi di un anno. Per evitare che la rosa invecchi e indebolisca col passare degli anni, sarà opportuno potare un numero abbastanza consistente di rami di un anno. Per quanto riguarda le rose di tipo rifiorente si potrà procedere in modo diverso: durante l’estate, dopo il periodo di fioritura, si potrà effettuare una seconda operazione di potatura, si elimineranno le parti terminali dei rami che hanno già emesso fiori e i rami maggiormente deboli e non fioriti.
Ci sono comunque delle regole specifiche che si possono osservare a seconda del tipo di rosa. Quelle ad alberello per esempio, vanno potate ogni due o tre anni, quelle antiche hanno bisogno di una potatura delicata e non aggressiva in quanto i fiori si sviluppano sui rami vecchi, al contrario della rosa a cespuglio che ha bisogno di un taglio massiccio a circa trenta centimetri dal terreno per sviluppare rami nuovi.
Naturalmente se si noteranno rami o fiori appassiti e secchi, non si dovrà aspettare il periodo di potatura ma andranno eliminati in qualsiasi momento; allo stesso modo se comparissero sintomi di malattie o infestazioni, si dovrà procedere immediatamente con l’eliminazione delle parti intaccate onde evitare l’espandersi della malattia.
Un consiglio che vi possiamo dare è di non innaffiare mai le rose con un irrigatore, neanche se la stagione risulta particolarmente siccitosa, l’eccessivo apporto di acqua può favorire la comparsa e la moltiplicazione di funghi che potrebbero provocare danni molto gravi per questa pianta.