POTENTI E PREPOTENTI
Sono giorni e giorni che si parla solo delle condanne di Berlusconi e delle requisitorie del pubblici ministeri “politicizzati”. Manifestazioni insensate solo per difendere gli interessi del padrone. Come quei 315 che votarono la nipote di Mubarak. Lui, il mago del bunga bunga, si ritiene tanto cristallino da dichiarare di non essere mai stato condannato e sa bene di mentire. Ma si sa, a forza di dire bugie queste diventano verità. E’ stato condannato in via definitiva dal tribunale di Venezia per aver negato di fronte ai giudici di appartenere alla loggia massonica P2 di Gelli, nonostante abbia pagato le quote di iscrizione per le quali esistono le prove scritte agli atti. Nel 1989 c’è stata un’amnistia, è vero, che ha estinto il reato di falsa testimonianza sulla P2 del Cavaliere, ma la menzogna anche se amnistiata, resta. (Che fortuna però…una amnistia che gli ha salvato il didietro!Sarà un caso o l’amnistia e’ stata voluta dalla P2?, dubitare è il minimo!).
Successivamente è stato prescritto, condonato o assolto, tante volte, per altre imputazioni, (almeno 36 dice lui), ma soprattutto grazie alle sue leggi ad personam. Ora la smetta di fare il martire e la povera vittima di una enorme mondiale congiura politica, perché davvero non ne possiamo più. Nessuno come i potenti ed i prepotenti è capace di fare la vittima senza vergogna.
D’altra parte sono giorni e giorni che i grillini ci rompono le scatole con la “diaria”, argomento che più noioso di così non potrebbe essere. Interessa solo loro e le loro tasche. Che ne facciano quello che vogliono, di questa benedetta diaria, senza tante storie. Se vogliono dare i soldi al Grillo glieli diano e se vogliono tenerseli lo facciano, sono affari loro. Purtroppo noi paghiamo comunque. Non è che ce li facciano risparmiare, anche se li restituiscono (a chi?) o se fanno beneficienza. E ci hanno rotto le scatole anche con la prepotente ed urtante democrazia liquida delle espulsioni. Una prepotenza quella di Grillo capace di evitare le responsabilità, solo per poter comandare senza controllo.