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Potrei anche arrivare alla considerazione che ho sbagliato tutto nella vita ma, se mi fossi venduto, sarei stato peggio nella testa. Ci vogliono delle capacità per essere opportunisti, vendersi. Elogio all’opportunismo parassita.

Creato il 16 ottobre 2012 da Slasch16

Potrei anche arrivare alla considerazione che ho sbagliato tutto nella vita ma, se mi fossi venduto, sarei stato peggio nella testa. Ci vogliono delle capacità per essere opportunisti, vendersi. Elogio all’opportunismo parassita.Il trasformismo di certe persone, ma anche l’interessarsi solo ed esclusivamente di quello che ci tocca personalmente, della convenienza personale, non è cosa da tutti ci vuole pelo sullo stomaco ed un Dna privo di etica e di dirittura morale.
Questo modo di vivere coinvolge tutto il nostro mondo , dal lavoro, la passione politica ed anche l’amore.
C’è chi si innamora seguendo il cuore , le emozioni, e c’è chi si innamora dopo che ha visto il livello di vita o la denuncia dei redditi della probabile, in prospettiva,  amata.
Anni fa ricordo di avere scritto in uno dei miei primi post che io, in amore, non ho mai fatto calcoli ed infatti sono sposato da oltre 41 anni con una che viene dalle case di ringhiera. 5 figli e due genitori in due locali, se così li vogliamo chiamare, bagno in ringhiera con i giornali tagliati in pezzi quadrati come carta igienica,così ci si poteva fare anche una cultura.
Scrissi: la prossima volta che mi innamoro prima voglio vedere il 740, il suo e quello della famiglia.
Ma queste sono cose private, non credo interessino a qualcuno.
Quello che interessa o coinvolge tutti è invece il trasformismo di certi personaggi del mondo politico o del mondo del lavoro che molto prima, ma molto eh, dei calciatori hasnno baciato l’ultima maglia giurando amore eterno o confessando di esserne tifosi sin da piccoli. Di solito la maglia che baciano è quella che rende di più, ha il contratto più lungo e favorevole.
Così ti trovi quello che nella vita passa dai fascisti ai comunisti, da un partito all’altro, da una azienda all’altra senza mai riconoscersi, immergersi, in essa e sposarne la causa.
Essi sposano una cosa sola, l’ultimo contratto, l’offerta al rialzo.
Cambiano i nomi dei partiti ma non cambiano i protagonisti, alcuni cambiano pure il partito o ne inventano uno nuovo ma il fatto che in Parlamento una volta sedesssero a destra e adesso siedano a sinistra, senza nemmeno passare dal centro, non fa nemmeno notizia. Pur di salvaguardare la loro mangiatoia personale diventano parte dell’arredo, l’importante è mantenere il posto, la poltrona puntando anche sul fatto che gli italiani non hanno memoria.
Sono pochissimi quelli che notano il cambiamento, l’opportunismo che anima certe scelte e ti trovi che chi era a sinistra nella prima Repubblica adesso è a destra o viceversa.
L’unica cosa che non cambia, come gli ideali che sono mobili come la donna, è il vitalizio, lo stipendio.
C’è chi si crede di sinistra e si iscrive al Pd, perchè non gli piace Berlusconi, ma fa la stessa politica credendo di esserne contro, ci sono pure quelli che gli credono, che gli vanno dietro.
Mi viene in mente una frase di una canzone di Iannacci che, secondo me, spiega il cocetto:
Quelli che da tre anni fanno un lavoro d’equipe convinti d’essere stati assunti da un’altra ditta, oh yes!
Il lavoro di equipe è il Parlamento e la ditta è sempre la stessa, il carrozzone che da decenni garatisce loro bella vita e vitalizio.
Gli ideali? Si adattano alla bisogna, alla situazione, alla convenienza.
Sono arrivato al punto di ammirare, si fa per dire, la costanza e la fermezza di Gasparri, La Russa, Alemanno. Facisti erano e fascisti sono rimasti.
Un salto della fossa l’ho fatto anch’io nella mia vita, nato in una famiglia fascista a vent’anni sono diventato comunista, dopo essermi documentato sul periodo fascista e sulla seconda guerra mondiale.
Ho cambiato per scelta non per contrarietà e, come in amore, ho seguito la mia testa, il mio cervello ed il mio cuore.
L’errore è stato questo lo posso dire a, quasi, 64 anni ho fatto una scelta di ideali e non di convenienza. Posso dire che sotto questo aspetto ci ho solo rimesso.
Quindi prendo atto di non avre capito niente, di essere stato precipitoso e di non avere valutato per bene la convenienza, ho scelto per amore e non per calcolo.
In tutti gli errori che posso avere commesso nella mia vita ho però una certezza granitica, se mi fossi “venduto” non mi sarei spoortato. Avrei fatto schifo a me stesso.
Quindi non rinnego niente, nessun rimpianto, prendo solo atto che ci sono persone che seguono la convenienza, l’interesse personale e se ne fregano dell’etica, della morale e della dignità che ogni persona dovrebbe avere.
Molti nella vita hanno cambiato testa, posizione, barricata e lo hanno fatto per passione, con disinteresse ed è un segno di intelligenza cambiare opinione, un merito.
Questi li rispetto, quelli che saltano da una barca all’altra per non affondare o per convenienza no.
Quelli che per vincere sono disposti a qualsiasi tipo di alleanza no.
Mi rivolgo a chi vuole fare politica per, dicono, mettersi al servizio della comunità, fare del bene al Paese, al popolo. Che si riempiono la bocca con la parola popolo, masse, senza mai dire elettori alludendo alle pecore, con una domanda.
Qualcuno, a sinistra,  mi vuole dire cosa intende fare con il capitalismo?
Quelli che ci chiedono sacrifici tutti i giorni e non rinunciano a nessuno dei loro privilegi, sono tutti sopra le centinaia di migliaia di euro all’anno.
Ma non mollano un centesimo, per salvare  il Paese. Si prendono i nostri, non salvano il Paese ma si salvano loro.
Noi non siamo il Paese dei cachi, siamo il Paese dei Scilipoti.

Quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire, oh yes!

 



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