Pourquoi lire?

Creato il 18 novembre 2010 da Tiziana Zita @Cletterarie

Leggo perché la vita non mi basta (come diceva Pessoa).
Leggo per evitare di dire sciocchezze alle donne.
Leggo per essere altrove.
Leggo per diventare te.
Leggo perché è la sola attività al mondo che permette d’essere contemporaneamente soli e accompagnati.
Leggo per trasferirmi nella testa di Montaigne.
Leggo perché Flaubert mi parli della malinconia dei transatlantici.
Leggo come Guide scrive Paludi: perché altri mi spieghino perché leggo.
Ecco: leggo perché Montaigne, Flaubert e Gide m’insegnino chi sono.
Leggo perché è una fortuna avere degli interlocutori tanto vecchi: Montaigne 477 anni, Flaubert 189 anni, Gide 141 anni.
Leggo per ascoltare i morti.
Leggo perché Frédéric Berthet mi spieghi perché mi piace far festa.
Leggo per uscire senza uscire.
Ma leggo anche per ascoltare i vivi.
Leggo per non invecchiare.
Leggo per non essere disturbato.
Leggo per non rispondere al telefono.
Leggo per non essere qui ma lì.

Dopo i diritti del lettore – vi ricordate Pennac? – ecco i suoi motivi. Frédéric Beigbeder, giornalista della rivista francese Lire, fa una lista di motivi che qui ho, in parte, riportato. L’occasione è la pubblicazione del libro di Charles Dantzig Pourquoi lire? Dal canto suo Dantzig sostiene che “leggere non serve a niente. Per questo è una gran cosa”.
Be’, la lista si potrebbe continuare…