Inserito il settembre 22, 2010 da frafiori | Lascia un commento
È inutile negarlo, in questo Paese esiste una maggioranza di persone che crede che l’illegalità sia cosa buona e giusta, esistono persone che dietro lo specchio del cinismo, del “tanto non cambia niente” preferiscono sempre il peggio.
Tutti gli italiani sono così, mafiosi dentro, lo diceva Sciascia, lo paventava Pasolini, lo sapeva Falcone. All’italiano addirittura piace essere mafioso, lo trova un segno distintivo, un marchio che lo distingue, nel bene o nel male non è importante. Siamo mafiosi quando facciamo finta di non vedere, quando approfittiamo di un amicizia o una parentela per ottenere qualcosa che altrimenti non avremmo, quando non difendiamo ciò in cui crediamo, non diciamo ciò che pensiamo.
Siamo tutti mafiosi ok, ma esiste una parte del Paese che considera ciò non un male da estirpare ma una risorsa da privilegiare, un istinto da coltivare, manovalanza da acquisire e questa parte è maggioritaria nel Paese da sempre, da De Gasperi a Berlusconi, tanto che ormai anche quella minoranza esigua di non mafiosi si traveste da mafioso per essere accettato o anche solo per poter sopravvivere. Questo è ciò che si chiama la fine della società civile e noi ci viviamo dentro. Il voto del parlamento di oggi e solo la diretta conseguenza dell’abitudine al pensare mafioso che diventa sistema, l’ennesima cartuccia per il popolo del “tanto non cambia niente”.