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Poveri ma belli, scuole in Burkina Faso

Creato il 02 giugno 2011 da Cren

Poveri ma belli, scuole in Burkina FasoLugano e il Ticino, per chi arriva da paesi dissestati come il Nepal o l’Italia, appare come un piccolo immaginato paradiso: ordinato, civile e noioso. Può anche accadere che le banche svizzere (come ovunque al limite dell’associazione a delinquere) tirino fuori qualche sorpresa. E’ il caso del premio biennale promosso da BSI Architectural Foundation, insieme alle piccole ma dinamiche istituzioni culturali del Cantone.

Quest’anno è comparso Diebedo Francis Kere, figlio del capo villaggio di Gando (villaggio sperduto nella savana del Burkina Faso), falegname nell’impronunciabile capitale Ouagadougou (in breve Ouaga),  per sopravvivere e poi fortunato beneficiario di una borsa di studio tedesca che lo fece trasferire (1990) a studiare a Berlino. Percorso, comunque, non facile perché in Burkina Faso si parla francese (oltre ai vari dialetti) e la Technishe University non deve essere una passeggiata.

Aggiungiamo che il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri del mondo, che l’aspettativa di vita è 53 anni, che l’AIDS è endemico, la democrazia un miraggio e il paese si regge (male) da decenni solo grazie agli aiuti internazionali. Nella capitale la strada principale è intitolata alle Nazioni Unite che sorreggono il regime fallimentare. 

Ma Diebedo c’è l’ha fatta anzi è andato oltre fondando una associazione (Schlbausteine fur Gando) e iniziando a raccogliere qualche soldo per costruire una scuola elementare nel suo villaggio di poco più di 2500 anime. Per esperienza, tante scuole sono costruite da fondazioni e associazioni in ogni parte dei paesi poveri, molte sono cattedrali nel deserto, altre costano come costruire una villa a St. Tropez, quasi tutte sono brutte. Un esempio è il caso di Madonna. della sua Fondazione e del disastro fatto in Malawi.

Sicccome Kerè è una persona seria, che conosce la sua comunità, che vuole fare le cose bene e che è diventato architetto e ha cercato una strada un po’ diversa. Ha coinvolto la comunità nella costruzione della scuola e nella gestione diminuendo i costi e stimolando la scolarizzazione e, poi, ha cercato di fare una costruzione un po’ diversa, originale utilizzando materiali, tecniche e forme locali (costo euro 20.000). E’ venuta una scuola  bella ed utilizzata dagli abitanti e si è pure beccato un premio (nel 2004) dall’Aga Khan Award for Architecture. La buona idea ha permesso di raccogliere altri fondi e di proseguire le attività dell’Associazione; un po’ di fortuna, impegno e Kere è diventato un architetto singolare fra i tanti e un “cooperatore” altrettanto diverso.

Con i soldi dell’Aga Khan ne ha costruite altre sempre intorno al suo villaggio che sono diventati un esempio di come può essere ricca l’architettura povera e di come si può fare qualcosa di stimolante, bello intelligente e utile anche costruendo una scuola in un villaggio. Noi in Nepal ne abbiamo costruite molte, con materiale locale e coinvolgendo le comunità. Erano belle ma non originali e intelligenti come quella di Diebedo. Un rimpianto a non averci pensato.



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