Questa volta si è scagliato contro la Consob e il quotidiano La Repubblica.
La Consob definita “deplorevole”, a suo dire rea di aver chiesto dettagli in merito al progetto “Fabbrica Italia”, mentre il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari sarebbe a suo dire reo d’aver reso noto il fatto, di averlo pubblicato, che poi è il mestiere che fa’ un giornale…
Evidentemente questa reazione ci fa’ capire quanto non sia amante delle domande, soprattutto quando deve rendere conto pubblicamente del suo operato, che come dimostrano i numeri delle vendite del terzo trimestre dell’anno gli danno torto, con un calo del 4,3%, oltre ad essere cresciuto rispetto alle previsioni anche l’indebitamento del Gruppo industriale da lui guidato.
Prima il contratto ad hoc per gli stabilimenti, poi l’uscita da Confindustria, poi forse il contratto specifico per il settore auto, poi l’insofferenza ai controlli di organi istituzionalmente preposti, poi la stampa che gli rema contro...
Mi sembra che non sappia più davvero a quale scusa aggrapparsi per giustificare errori commessi dal suo management o da lui medesimo.
Invece di chiacchierare e polemizzare continuamente contro il nemico di turno, si riappropri di quella sobrietà e di quell’aplomb che sembrava inizialmente contraddistinguerlo, per trovare la concreta strategia affinché lo stock di auto invendute presenti nei piazzali delle concessionarie venga smaltito con il dovuto profitto per lui e per tutti i Lavoratori dell’Azienda e dell’indotto.
nanni