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Povertà a Menfi, l’allarme del Consiglio Pastorale: “Politica ascolti il grido di dolore dei cittadini”

Creato il 15 dicembre 2015 da Comunalimenfi
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Il consiglio pastorale e gli operatori pastorali della comunità parrocchiale del Comune di Menfi esprimono “vicinanza” nei confronti di tutte quelle famiglie che stanno vivendo forti difficoltà economiche ed invitano gli amministratori locali a “rivedere la situazione e alleggerire il peso e la sofferenza della gente”.

Di seguito pubblichiamo l’appello che il Consiglio Pastorale rivolge alle Istituzioni locali.

L’11 dicembre scorso, presso la Parrocchia B. M. V. del Soccorso, si è riunito il Consiglio Pastorale ed Affari Economici per discutere dei problemi del nostro territorio.

Nel corso della riunione è stata evidenziata la drammatica situazione economica in cui versano molte famiglie. Con toni duri, il gruppo Caritas della parrocchia ha affermato che il pane quotidiano manca a molte persone.

Le tasse da pagare sono tante e onerose specialmente nel periodo natalizio pesano troppo sulle famiglie. Il Consiglio pastorale e il suo parroco, don Marco, non possono ascoltare silenziosi, ma spinti da grande comprensione e condivisione si permettono di suggerire maggiore ascolto e attenzione verso i problemi delle persone.

Fanno osservare come la TARI sia stata un brutto regalo di Natale; essa viene a sommarsi alle bollette di luce, gas, acqua e IMU e crea scoraggiamento e disperazione. Sarebbe stato più opportuno richiederla nei mesi di gennaio o (meglio) febbraio con una rateizzazione più frammentata.

Ricordano, le parole di don Milani “non c’è cosa più ingiusta che fare parti uguali tra disuguali”.

A Menfi non tutti i casi sono uguali: diverse famiglie possono pagare i servizi che il Comune offre, ci sono, però, tantissime situazioni di grave disagio che vanno conosciute e aiutate.

Il nostro Comune non è lo Stato Italiano, è una grande famiglia nella quale tutti hanno il diritto di far sentire la propria voce.

Come Consiglio Pastorale CHIEDIAMO maggiore discernimento (mettere la tari a dicembre è segno di poca correttezza), maggiore umanità e più giustizia sociale per evitare che chi non viene ascoltato reagisca con rabbia e violenza.

Noi VOGLIAMO una comunità solidale e pacificata, in dialogo e sintonia con chi la rappresenta e un clima di vera democrazia e collaborazione.


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