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“Powers – I Federali” #1: un nuovo inizio di cui forse non c’era bisogno

Creato il 07 ottobre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Powers_Fed_coverPowers_Fed_coverNel 2005, quando uscì in Italia “Chi ha ucciso Retro Girl?”, era quello di Torso e Goldfish, l’uomo nuovo che faceva parlare i personaggi come se fossero in un serial televisivo alla The Shield. E era un intrigante whatif di Top 10 in cui una polizia umana, con il supporto sporadico di qualche supereroe complessato, si trovava a confrontarsi con individui potenziati e privi di freni.

L’abilità di Bendis, da allora, è stata costruire sui protagonisti, i detective Deena Pilgrim e Christian Walker, spostando l’equilibrio della loro relazione e dei loro status, fino a ribaltare la percezione di entrambi che le prime avventure avevano suscitato. Non solo: ogni arco narrativo diveniva più interessante grazie a una integrazione spinta, ma al contempo non stucchevole, fra tematiche classiche crime (malavita e classi socialmente svantaggiate, rapporti privati rovinati e rancori incancreniti, vizi più o meno inconfessabili) e i poteri, in un gioco revisionistico che cercava di mostrarci come le abilità superumane potessero influire sui destini di un’umanità incapace di staccarsi dai soliti imperativi (l’amore per il denaro, il sesso, la scarsa fiducia reciproca).

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Ben tre stagioni di Powers si sono concluse. Federali è una sorta di reboot della serie. Cosa aspettarsi da questo primo volume?
Semplice, verrebbe da dire: to raise the stakes, che si alzi la posta. Magari per giustificare una ripartenza dal numero uno. O anche solo per la modifica delle prerogative dei protagonisti, non più semplici poliziotti (per quanto la parola “semplice” possa essere adattata all’immortale Christian Walker), ma coinvolti in situazioni di rilevanza nazionale. O perché in tutte le buone storie si ha sempre bisogno che si alzi la posta.
Ebbene, Federali non rispetta le promesse.

Sotto Copertura appare banale, troppo lineare e sbrigativo. La trama: Deena Pilgrim, neo agente FBI, recluta il proprio ex collega Christian Walker e ne fa un infiltrato in una banda sospettata di utilizzare un super sperma per ingravidare portatrici umane e far nascere un esercito di individui potenziati. La fase investigativa è a zero, sicché in poche scene si arriva al confronto finale e alla cattura del boss di turno.

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Nessun personaggio attrae, e questo perché sono tutti simili: impulsivi, aggressivi, bidimensionali, marionette degli stereotipi di trama per cui sono utilizzati. I classici battibecchi di balloon alla Bendis appaiono meno centrati del solito, e finiscono coll’appesantire la lettura, suonando l’opposto di quanto aspirerebbero a essere: da naturali diventano artefatti, come se l’autore fosse prigioniero della necessità di inserire il proprio marchio di fabbrica per evitare una minore riconoscibilità del prodotto. Anche la volgarità cui Powers ci ha abituati, e che trovava giustificazione nel contesto violento e degradato in cui si sviluppa l’azione, qui appare esagerata, insistita e fuori luogo. La combinazione di questi elementi toglie drammaticità alla narrazione, dando la straniante impressione di assistere a una commedia poliziesca sboccata.

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Michael Avon Oeming ai disegni non riesce a staccarsi dai canoni su cui si è adagiato, proponendo il solito livello di dettaglio da cartoon, e cioè molto basso, le tipiche anatomie sballate e poco integrate con gli scenari, gli usuali volti eccessivamente squadrati. E rinunciando anche alle soluzioni registiche interessanti che a sprazzi aveva proposto nei volumi precedenti.

A fine numero sappiamo che la Pilgrim ha una nuova gatta da pelare e che il suo collega del Bureau Meltzer è sotto scacco della malavita: insomma, qualche premessa per i futuri conflitti si è posta.
Per il momento, però, Sotto Copertura è la più falsa delle partenze.

Abbiamo parlato di:
Powers: I Federali – Sotto Copertura
Brian Michael Bendis, Michael Avon Oeming
Traduzione di Luigi Mutti
Panini Comics, 2014
168 pagine, brossurato, colore – 16 €
ISBN: 9788891204356

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