Pozzallo: l’immigrazione passa dai social

Creato il 17 novembre 2014 da Giornalesiracusa

News Sicilia: nell’epoca del web 2.0 anche il traffico di vite umane diventa social. Secondo alcune indagini della squadra mobile di Ragusa, nell’ambito dell’inchiesta sullo sbarco di 864 migranti a Pozzallo, la trafila burocratica per salire a bordo di una carretta del mare passerebbe da alcune chat e pagine Facebook.

Il meccanismo è molto semplice. Un mediatore, registrato su Facebook sotto falso nome, offre agli interessati alcuni contatti e la possibilità di organizzare incontri per pianificare i viaggi verso le coste europee. Gli interessati, prima di contattarlo, possono tranquillamente leggere le recensioni di altri migranti che hanno deciso, in passato, di affidarsi ai servizi dell’organizzazione. Una sorta di TripAdvisor per disperati.

Molte famiglie arrivate a Pozzallo negli ultimi giorni avrebbero infatti scelto questa alternativa “social” per organizzare il loro viaggio, affrontando condizioni meteorologiche proibitive che più volte hanno messo a dura prova la resistenza dei natanti.

Probabilmente non potranno godere di recensioni positive i quattro scafisti arrestati, tutti tunisini, ai quali i migranti hanno pagato una quota di circa 1.700 dollari per il viaggio.


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