Pranzo da Calembour

Da Sadica @sadicamente
In occasione della conferenza stampa di un noto premio giornalistico presentato presso la sede della Rai di Viale Mazzini, mi ritrovo infine a pranzo in questo delizioso locale, sito proprio di fronte al palazzo della Rai.

Calembour è un accogliente locale, non molto grande ma sapientemente gestito, grazie anche agli spazi esterni che con la bella stagione si prestano ad accogliere i clienti, per una cucina orientata verso le specialità ittiche, un paradiso per il palato per coloro che come me adorano il pesce.

Ma il menù è davvero variegato e comprende anche piatti di carne e di verdure, ben visibile grazie alla grande lavagna posta all'interno del locale, ove sono elencati i piatti del giorno ed i piatti tipici del locale.

Per una golosa come me, c'è sempre l'imbarazzo della scelta, tanto che non riesco proprio a decidermi, ritardando l'ordinazione di qualche minuto. Nell'attesa, degustiamo delle chips fatte in casa, davvero fragranti e leggere.

Alla fine opto per il classico polipo, servito però in modo davvero sfizioso.

Ci accompagnano un petto di pollo con patate: un must per restare leggeri ma placare la fame.

Mentre aspettiamo le nostre ordinazioni, ci guardiamo intorno, in quanto essendo un posto molto di passaggio, vi è la possibilità di incontrare anche facce note o magari non note, ma facenti parte del mondo della comunicazione e dell'informazione. Di quelle persone che lavorano per fornire le notizie, paladini della verità e della libertà, anche se la storia del nostro Paese -purtroppo- talvolta cela dei lati oscuri che non sono ancora venuti alla luce. E mi torna in mente la conferenza della mattinata, del premio dedicato a dei giornalisti morti sul campo di battaglia, per raccontare gli orrori della guerra, soprattutto nei riguardi dei più deboli ed indifesi, ovvero i bambini. Pensieri ed immagini atroci che magari, anche senza volerlo, vediamo scorrere con rammarico nei telegiornali o sui giornali, per poi cambiare canale o voltare pagina, tornano al nostro piccolo mondo quotidiano.
Questo mi fa paura, ma credo sia una "reazione" di difesa nei confronti di un ripudio assoluto alla violenza. Violenza che però non cessa di esistere e che in qualche modo dobbiamo combattere, anche nel nostro piccolo mondo.
Ad ogni modo, sono i piatti ordinati a farmi tornare al presente, in quel raccolto locale dove ci si può illudere per un istante che, il mondo non è così malandato, come sembra. Una piccola sensazione di benessere torna ad impossessarsi di me, mentre ammiro la mia portata.
La fame vien mangiando e noi non lasciamo neanche una briciola nei nostri piatti.
A concludere questo pasto sopraffino non poteva mancare di certo il dolce. Come da prassi, quando ho occasione, scelgo sempre di degustare il tiramisù, uno dei dolci più frequenti nei locali e ristoranti ma, appunto per questo, uno dei più difficili da realizzare e nell'incontrare il gusto del pubblico.

Il tiramisù, realizzato in casa, supera la prova. Non si tratta del classico fatto con i savoiardi, ma più una sorta di mousse e con dei biscotti all'interno. Particolare ma gustoso.
Il meraviglioso pranzo finisce, tornando di nuovo alla realtà dei tempi. Smettere di pensare è difficile, così come smettere di credere che ci sia in questo mondo qualcosa di buono.
Si, perchè qualcosa di buono c'è ed è giusto farlo conoscere, per infondere speranza e gioia.
Le buone notizie devono essere parte integrante del nostro vivere quotidiano, così come quelle cattive, per non dimenticare e cercare di contribuire -laddove sia possibile- a costruire un mondo migliore.
CALEMBOUR - Viale Giuseppe Mazzini, 31 00195 Roma (RM)

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