Pratica archiviata

Siamo ancora qua (per continuare in musica): la ‘povna non è scappata, morta, assunta in cielo da uno “zot” superuranico, o altro. C’è un po’ che è un periodo poco narrativo, semplicemente; e un po’ anche che ha avuto altro da fare. Perché il silenzio va ascoltato con compunzione, innanzi tutto; e poi c’è stata la settimana degli “ultimi” (scrutini, consiglio di istituto, comitato di valutazione) dell’anno; e un panel nuovo, figo e militante da preparare per l’altro mondo (insieme a Noise, a Marziale, alla collega della città della scuola Bravissima e ad alcuni altri – e con la complicità/collaborazione del fido narratario). C’è stata la nuova piscina da trovare, rodare e usare, quotidianamente (e, nonostante prima la distanza casa-vasca fosse metri 400 A/R e ora chilometri 7, la ‘povna continua ad andare in su e giù a nuotare); c’è da iniziare a raccogliere armi e bagagli (e accessori, gadgets, vestiti, mises) per il matrimonio dell’anno; e poi sono iniziati i mondiali.
Tutti questi eventi, nel complesso – uniti alla socialità serale, che con l’estate si fa intensissima e costante – hanno sottratto tempo alla scrittura, incredibilmente. Anche perché in questo momento la testa della ‘povna è sintonizzata soprattutto sul dio pallone (e ci ha pure fatto l’album); ma un po’, invece che a scrivere, si è divertita a leggere; un po’ i suoi commenti calcistici li ha riservati a BibCan, con il quale si scambiano sms in cronaca come buffi narratari.
Le partite, finora, le ha comunque viste quasi tutte. Ha azzeccato (testimone BibCan) il risultato del Brasile (gol compresi) con congruo anticipo, ha sofferto per la débacle della sua Spagna (che pure aveva anch’essa annunciato, testimone l’Amica Vicina, questa volta), guardando la quale ha preso atto che Casillas sta perdendo i capelli (che disgrazia), si è resa conto che nelle partite minchia le squadre per le quali non tifava hanno più o meno vinto sempre e ha sbagliato tutte le previsioni del girone dell’Italia. Aveva detto Uruguay e pareggio. Vincitori son risultati il Costa Rica (squadra al maschile, per chi fosse interessato alla notizia) e quella strana squadra di esordienti che è l’Italia.
La ‘povna la partita l’ha vista a casa degli Amici Vicini, sotto un temporale di fulmini violenti e pioggia. Gli occhi allo schermo, al collo lo sciarpone azzurro, tutta la stanza piena di bandiere (che la scaramanzia è importante), in mano, una birretta, nell’altra, in collegamento con BibCan e gli amici del nord, a casa di Thelma, il fido cellulare.
“Porca Paletta” è stato ciò che, da un capo all’altro dell’etere, dopo i primi minuti, hanno gridato tutti. Perché il difensore del Parma (che pure in campionato ha ben meritato, va detto) è il protagonista negativo di tutto il match, è innegabile. E alcune cose ci sono da dire anche su Chiellini (fuori posizione però); De Rossi (direttamente fuori forma); lo stesso Marchisio, nonostante il goal (che, senza, in pagella, si beccava 5). Ma ci sono pure delle sorprese belle, che si chiamano Candreva, Verratti e Darmian. Sirigu non è male, per avere esordito in quel modo (anche se le sue parate tutte pugni ricordano pericolosamente Tacconi, Zenga, e i mondiali a cavallo tra Ottanta e Novanta). Per le sostituzioni (che sono il punto debole di Prandelli, e non da oggi), parecchio da dire su Parolo, e soprattutto Thiago Motta; Immobile, poi, giocava al nomen omen.
In ogni caso, si è vinto, e pure meritatamente (in sostanza). Nonostante questa Inghilterra sia brava, oltre che bella. Nonostante la ‘povna, ad ascoltare God Save the Queen si sia come sempre un po’ commossa. Nonostante Albione, nonostante tutto, la ‘povna ha tifato doverosamente azzurro. E adesso, a pratica archiviata, pensa che può ricominciare a dividere con bella precisione il tifo (in attesa di una finale, magari, sarebbe bello), senza nulla da farsi perdonare.