Precious Jones ha diciassette anni, è un’adolescente nera cresciuta nella povera Harlem degli anni ottanta, ed è imprigionata in un enorme corpo obeso. A scuola subisce lo scherno dei compagni che la prendono in giro per le sue difficoltà nell’imparare a leggere e a scrivere. Precious non conosce l’amore, ma nel suo ventre sta crescendo un bambino, il secondo, frutto di un rapporto incestuoso imposto dal padre. La madre finge indifferenza, nonostante la consapevolezza che il padre insidi la ragazza, e peggio ancora vede nella figlia semplicemente un’altra donna che sta cercando di portarle via il suo uomo. Precious ha un carattere forte e tenace, non sogna le luci della ribalta ma semplicemente si riuscite a ottenere una vita normale, così accetta di iscriversi a una scuola speciale dove le verrà offerta la possibilità di riscattarsi dalla sua ignoranza. Il percorso non sarà facile ma Precious lotterà contro tutte le avversità, scegliendo anche di portare avanti la gravidanza indesiderata. Ma il destino ha in serbo altre durissime prove per lei.
Fortemente voluto dal regista, che ha inseguito i diritti del romanzo della scrittrice Sapphire per quasi un decennio, Precious è una vera rivelazione che arriva in Italia con quasi due anni di ritardo, ma dopo due Oscar e oltre sessanta premi a Festival internazionali sparsi in tutto il mondo. Sebbene la storia di una (stra)ordinaria violenza domestica rischi di sembrare un tema ormai sentito e risentito, al limite del patetismo, la messa in scena dell’opera seconda di Lee Daniels è estremamente rigorosa e non lascia nulla al facile sentimentalismo, nonostante la speranza nella vita di Precious sia ridotta a una luce lontana che va spegnendosi lentamente.
I riconoscimenti, da Cannes nella sezione Un Certain Regard, al Premio del Pubblico e il Gran Premio della Giuria del Sundance, sono giustificati anche dalla grandissima prova dell’intero cast, capace di raccontare una storia durissima con una presenza e un impatto decisamente fuori dal comune. Straordinaria la prova di Mo'nique, nota attrice comica negli Usa e premiata anche con l’Oscar come migliore attrice non protagonista, nel ruolo di una madre i cui comportamenti sono quasi completamente dominati dagli istinti, perso quello materno e sostituito con una gelosia estrema nei confronti del proprio uomo.
Monumentale anche la giovane Gabaurey Sidibe. Entrambi, capace di mettere in gioco tutto il suo phisique du role trasformando quello che per la gente normale è un problema fisico in una risorsa. Da sottolineare l’importanza che ha avuto per un film del genere il lavoro fatto da parte dei responsabili del casting, la Sidibe è stata scoperta dopo oltre 400 provini e non è certo un’attrice che un agente può trovare in un batter d’occhi.
Lo stereotipo dei film americani vuole che una corpulenta ragazza nera scopra di essere dotata di una meravigliosa voce blues e trovi nella musica il proprio riscatto. Precious non ha questa fortuna, Daniels non usa facili pietismi e regala solo alcuni brevi attimi onirici in cui la mente di Precious riesce a evadere dalla realtà e a rifugiarsi nell’immaginario cinematografico del regista (da La Ciociara a All That Jazz) ma si tratta solo di un regalo di Daniels nei confronti del pubblico, un mezzo che gli permette di staccare dai momenti di maggiore violenza per offrire un attimo di respiro ai suoi spettatori, forse negli unici momenti non rigorosamente filologici in cui il film si distacca dal testo di Sapphire.
Nel cast ci sono due apparizioni amichevoli che impreziosiscono il film. Un piccolo ruolo per Lenny Kravitz, amico fraterno del regista, ma la vera rivelazione è la cantante Mariah Carey praticamente in versione acqua e sapone, nei panni di un’assistente sociale premurosa, forse l’unica vera amica che la povera Precious incontra nel corso delle sue disgrazie.
Precious è un film durissimo che potrebbe apparire quasi totalmente privo di speranza, ma è un film necessario, una storia di dolore che potrebbe essere ambientato in qualsiasi altro luogo, con un’altra realtà sociale alle spalle ma con lo stesso, profondo, significato.