Sul vostro giornale on line è presente da tempo una lettera a firma di tale Sig. Carmine Camicia, con un vostro commento, che contengono affermazioni lesive e diffamatorie sul conto del Casellario centrale infortuni e mio personale.
Con superficialità incredibile vengono fatte affermazioni che un semplice e agevole riscontro avrebbe sconsigliato di pubblicare. Il Casellario infatti non opera di nascosto, ma alla luce del sole: sul nostro sito web (https://casellario.inail.it/cs/cci/home.html ) accessibile a chiunque, si può verificare, tra l’altro, che ci sono delle norme legislative primarie (d.lgs. 38/2000 – Capo IV) che impongono al Casellario di svolgere la sua funzione pubblica proprio nelle modalità in cui viene svolta, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy e in tutta trasparenza.
In base alla citata normativa, le imprese di assicurazione, l’INAIL e gli Enti che esercitano assicurazioni obbligatorie, hanno il dovere di alimentare il Casellario e il diritto di consultarlo, anche per fini antifrode. Il Casellario non ha la possibilità di controllare la veridicità delle informazioni in entrata ma poiché l’interessato ha il diritto che vengano riportati dati esatti che lo riguardano, lo stesso può segnalare eventuali inesattezze in modo che il Casellario possa chiederne ragione a chi le ha prodotte e ne è responsabile, invitandolo ad apportare le correzioni del caso. E’ ciò che è stato spiegato al Sig. Camicia a suo tempo, anche nella lettera a mia firma impropriamente e parzialmente citata nel vostro articolo.
Claudio Mercuri
Commento: Come vede, provvediamo a pubblicare le sue precisazioni rispetto all’articolo di Carmine Camicia, che non è un “Tale” ma un consigliere comunale di Perugia. Siamo a disposizione per eventuali altre sue precisazioni. F.L.R.