Titolo originale: Predators
Anno: 2010
Regia: Nimród Antal
Interpreti principali: Adrien Brody (Royce), Alice Braga (Isabelle), Topher Grace (Edwin), Walton Goggins (Stans), Laurence Fishburne (Noland), Danny Trejo (Cuchillo)
Un uomo, armato ed in tenuta da guerra, si sveglia in caduta libera dal cielo: dopo secondi di tensione per rilasciare il paracadute da un dispositivo che ha sul petto, riesce ad atterrare nella giungla.
Passato qualche attimo di smarrimento, Royce, questo è il nome del mercenario, incontra Cuchillo, delinquente al soldo del cartello messicano; l’incontro tra i due viene interrotto prima dalla caduta di un soldato che non è riuscito ad attivare il paracadute e poi da una raffica di colpi, sparati da una mitragliatrice a canne rotanti usata da Nikolai, un membro delle forze speciali russe che Royce “convince” a tornare sulle buone.
Al terzetto si aggregano altri due elementi, il cecchino israeliano Isabelle, inizialmente sospettosa, e lo yakuza Hanzo, che segue gli altri da lontano; poco dopo, il gruppo ferma uno scontro tra Mombasa, ufficiale di una milizia della Sierra Leone, e Stans, pericolo pubblico condannato a morte, per poi salvare Edwin, un dottore spaesato dalla situazione e rimasto impigliato col paracadute ai rami di un albero: nessuno ricorda niente, se non di aver visto una luce intensa e di essersi risvegliato per aria.
I nostri cercano di farsi strada nella boscaglia per arrivare ad un punto più alto ma, tra deduzioni su cosa possa essere la prova che stanno affrontando, dove si trovino e la scoperta di piante altamente velenose, trovano solo un corpo scuoiato ed una gabbia metallica che conteneva qualcosa di vivo.
Più avanti, il gruppo rischia seriamente la vita attivando una serie di trappole artigianali, ultima difesa messa in atto da un membro delle forze speciali americane, ritrovato morto poco vicino, con uno squarcio sul petto causato da un arma ad energia, senza che il suo assassino abbia fatto scattare nessuno dei tranelli; prima di andarsene, Mombasa sente una presenza, ed un Predator, invisibile, lo osserva.
Il cielo scopre un pianeta ed una luna, confermando che non ci troviamo sulla Terra, ed improvvisamente una muta di mostruosi canidi alieni attacca, per poi essere richiamata con un fischio dopo la mattanza; nella confusione Cuchillo è sparito, e viene ritrovato seduto di spalle in mezzo a una radura, borbottando roboticamente di essersi salvato: Royce sente puzza di trappola e scopre un campo di energia in mezzo allo spiazzo, andandosene con gli altri, ma Alice spara per pietà al criminale, in realtà già morto e la cui voce è imitata dal Predator.
Royce trova il campo base alieno dove, tra le carcasse, c’è anche un Predator spogliato dell’equipaggiamento ed incatenato, provocando una reazione in Isabelle, che sembra sapere qualcosa in più sull’essere; d’improvviso, un alieno invisibile impala da dietro Mombasa, costringendo gli altri alla fuga e distruggendo l’enorme mitragliatrice di Nikolai.
Dopo essere caduti in una cascata, i nostri riescono a raggiungere la riva, ed un falco robotico usato dai cacciatori – che scopriamo essere tre – li osserva: tornati all’asciutto, Royce accusa Isabelle di sapere qualcosa sulla situazione e sulle creature, avendo notato la sua reazione al campo base, e la ragazza confessa di aver letto un dossier della CIA su un’operazione segreta in Nicaragua negli anni ’80 (gli eventi del primo Predator con Arnold Schwarzenegger) in cui un gruppo di forze speciali venne spazzato via da un unico alieno.
Royce e gli altri si organizzano per prendere i nemici in trappola, riuscendo solo ad attirare una creatura non umana (una delle prede contenuta nelle gabbie), poi uccisa da un colpo sparato da un uomo con indosso un equipaggiamento da Predator, che invita gli sconosciuti nel suo rifugio, una vecchia trivellatrice in disuso.
L’uomo, che mostra segni di instabilità e parla spesso con un compagno immaginario, dice di chiamarsi Noland e di fare parte dell’Air Cavalry statunitense, spiegando che il pianeta è la riserva di caccia personale di una razza extraterrestre devota al combattimento (tanto da essere in guerra con un’altra “tribù” di Predator, da qui la creatura incatenata al campo), che organizza ogni evento prendendo le migliori prede possibili da ogni parte dell’universo; inoltre, puntualizza che i cacciatori partecipanti sono sempre tre e che, ad ogni battuta, gli esseri migliorano imparando dai loro pochi errori, e le uniche speranze di sopravvivere sono quelle di nascondersi e razziare tutto ciò che si riesce a trovare.
Lasciati soli da Noland per un po’ di riposo, gli altri fraternizzano per quanto possono: Nikolai mostra ad Edwin una foto dei figli, Stans esibisce un tatuaggio e Hanzo, ammirando un’antica katana tra le cose raccolte da Noland, parla in inglese giustificando il suo essere taciturno con l’aver parlato troppo, mostrando di non avere due dita; Isabelle spiega a Royce di sentirsi in colpa per aver lasciato uccidere il suo compagno in missione e che probabilmente meritano di rimanere sul pianeta a morire, ma il mercenario replica che il suo scopo è quello di tornare sulla Terra rubando l’astronave dei tre cacciatori (dopo averne scoperto l’esistenza dal racconto di Noland) che si trova al campo, con l’aiuto della creatura incatenata.
Il razziatore cerca di asfissiare i nostri con del fumo per impadronirsi del loro equipaggiamento, ma Royce spara sulle pareti della struttura per allertare i Predator della loro presenza, con Noland che viene subito ridotto in poltiglia da un proiettile ad energia sparato dal cacciatore capo, e gli altri che approfittano di una porta sfondata per scappare.
Edwin rimane indietro e viene salvato da Nikolai che, ferito da una delle creature, si sacrifica eliminandola facendosi saltare in aria con dell’esplosivo.
Il gruppo torna in superficie e Stans canta vittoria, ma viene colpito da un altro Predator, riuscendo però a trattenerlo il tempo necessario, prima di una morte cruenta, per far scappare i compagni.
Arrivati in una radura, Hanzo si ferma e decide di affrontare il secondo cacciatore in un onorevole duello all’arma bianca, che culmina con la morte di entrambi.
Correndo verso il campo, Edwin viene azzoppato da una trappola, e Royce prosegue da solo dopo il rifiuto di Isabelle (e l’implorare del dottore che mostra la foto dei figli di Nikolai spacciandoli per suoi) di abbandonare un ferito che li rallenterebbe troppo (suggerisce addirittura di mettere una contro-trappola sul corpo dell’uomo).
Il mercenario riesce a liberare la creatura incatenata e a farle attivare l’astronave, ma il cacciatore capo arriva subito per scontrarsi con il suo avversario extraterrestre, decapitandolo dopo un breve combattimento; intanto, Edwin svela la sua vera natura di serial killer ferendo Isabelle con un bisturi intinto nella tossina di una pianta dagli effetti paralizzanti, preparandosi ad ucciderla lentamente.
Il cacciatore capo fa esplodere a distanza l’astronave, ma Royce non è a bordo, e salva Isabelle da Edwin ferendolo col suo stesso bisturi, per poi minarlo con una salva di granate e lasciarlo come esca per l’ultimo Predator.
Ferito dalle bombe, l’alieno ingaggia una lotta con Royce, che riesce ad avere la meglio inibendo la visione termica del mostro grazie alle fiamme ed al fango di cui si è ricoperto, mutilandolo e tagliandogli la testa con un un’ascia d’osso, aiutato anche dal proiettile sparato da un’Isabelle non ancora ripresasi dagli effetti della tossina.
Arrivata la mattina, i due superstiti, esausti e feriti, vedono cadere dal cielo altre prede, ma ancora decisi a trovare una via di fuga dal pianeta.
Francesco Massaccesi