Frasi che hanno creato apprensione e che hanno costretto il ministro Gianpiero D’Alia a chiedere l’intervento del Vicepremier Angelino Alfano: “Il linguaggio eversivo, le minacce e le scritte inneggianti alla mafia che accompagnano le manifestazioni dei Forconi in Sicilia non possono essere catalogate come protesta: sono pura violenza che come tale va perseguita. Chiedo al ministro dell’Interno Angelino Alfano di intervenire prima che la situazione diventi fuori controllo per individuare e punire duramente quanti pensano di trasformare una manifestazione di autotrasportatori in un’azione di sabotaggio dello Stato e di recrudescenza mafiosa” - conclude D'Alia.
Le scritte a cui si riferisce il ministro sono quelle apparse oggi, secondo questo articolo, in un cartello all'ingresso di un consorzio di autotrasportatori della Fita-Cna a Campobello di Licata, nell'Agrigentino, che si è opposta ai blocchi dei Forconi. Nel cartello c'è scritto "Viva la mafia, viva i forconi. Questa è la rivoluzione che farà libera la Sicilia. Attaccheremo lo Stato" e prosegue con una frase shock "non fate uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione perché vi pesteremo a sangue fino a farvi morire".
A.D.P.