Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha appena terminato, nella Camera dei Deputati, il suo discorso di presentazione del programma di governo che verrà sottoposto alla fiducia, iniziato con un ringraziamento al Presidente della Reppubblica Giorgio Napolitano "per lo spirito di dedizione con cui ha accettato la rielezione al Quirinale".
Tra i punti del Premier: la cancellazione del pagamento della rata di giugno dell'Imu e la graduale rimodulazione dell'Imposta municipale unica sulla prima casa; la sospensione dell'aumento dell'IVA dell'1% prevista per luglio; la riduzione sulle tasse del lavoro; la riduzione del gap culturale tra classi sociali; l'eliminazione della doppia indennità dei ministri; i controlli sulle spese delle Regioni; l'abolizione delle province; un reddito minimo per famiglie bisognose; l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e una nuova legge elettorale "con il ripristino di quella precedente".
Letta ha parlato anche della piaga che affligge l'Italia, il lavoro: "Dobbiamo mettere il mezzogiorno nelle condizioni di crescere da solo, riconoscendo l'esistenza di un divario tra nord e sud e senza mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, sottolineando che la colpa di tutto questo è delle inadempienze di chi avrebbe dovuto intervenire e dell'azione della criminalità organizzata".
Sulle riforme costituzionali ha detto: "La Convenzione per le riforme deve partire subito. Se tra 18 mesi non sarà avviato il processo delle riforme istituzionali ne trarrò le conseguenze".
Ha rivolto anche un pensiero al carabiniere Giangrande, rimasto gravemente ferito ieri nella sparatoria fuori dal Quirinale dove si stava svolgendo la cerimonia di giuramento.
Infine, augurandosi che questo governo non sia un canto del cigno, Letta ha concluso il suo discorso citando Davide che affrontò Golia spogliandosi dell'armatura ricevuta da Saul e si diresse verso il nemico con una fionda e cinque pietre raccolte in un torrente, una delle quali colpì il gigante nella fronte. Una metafora per significare che, come Davide, bisogna "Spogliarci della spada e dell'armatura che ci hanno ingessato in questi anni. Scegliere dal torrente delle idee e avviarci con la fionda insieme, Governo e Parlamento. Ci servono il coraggio e la fiducia per rimanere nella valle. Il coraggio di affrontare la sfida liberandoci dall'armatura forse lo abbiamo trovato, la fiducia è quella che chiediamo oggi al Parlamento e agli italiani".
Antonella Di Pietro©