Premio Campiello 2014: vince Giorgio Fontana con "Morte di un uomo felice"

Creato il 13 settembre 2014 da La Stamberga Dei Lettori

A sorpresa, con 107 voti sui 291 arrivati dalla Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi, vince la LII edizione del Premio Campiello il giovane Giorgio Fontana con Morte di un uomo felice (Sellerio).
Seguono Roderick Duddle (Einaudi) di Michele Mari - il favorito - con 74 voti, La voce degli uomini freddi (Mondadori) di Mauro Corona con 43 voti, La gemella H (Einaudi) di Giorgio Falco, 36 voti, e infine Fausta Garavini con Le vite di Monsù Desiderio (Bompiani), che ha ottenuto appena 31 voti.


Morte di un uomo felice - Giorgio Fontana
Sellerio (collana La Memoria)
261 pagine, brossura - 14.00 Euro

Milano, estate 1981: siamo nella fase più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia. Non ancora quarantenne, Giacomo Colnaghi a Milano è un magistrato sulla linea del fronte. Coordinando un piccolo gruppo di inquirenti, indaga da tempo sulle attività di una nuova banda armata, responsabile dell'assassinio di un politico democristiano. Il dubbio e l'inquietudine lo accompagnano da sempre. Egli è intensamente cattolico, ma di una religiosità intima e tragica. È di umili origini, ma convinto che la sua riuscita personale sia la prova di vivere in una società aperta. È sposato con figli, ma i rapporti con la famiglia sono distanti e sofferti. Ha due amici carissimi, con i quali incrocia schermaglie polemiche, ama le ore incerte, le periferie, il calcio, gli incontri nelle osterie. Dall'inquietudine è avvolto anche il ricordo del padre Ernesto, che lo lasciò bambino morendo in un'azione partigiana. Quel padre che la famiglia cattolica conformista non poté mai perdonare per la sua ribellione all'ordine, la cui storia eroica Colnaghi ha sempre inseguito, per sapere, e per trattenere quell'unica persona che ha forse amato davvero, pur senza conoscerla. L'inchiesta che svolge è complessa e articolata, tra uffici di procura e covi criminali, tra interrogatori e appostamenti, e andrà a buon fine. Ma la sua coscienza aggiunge alla caccia all'uomo una corsa per capire le ragioni profonde, l'origine delle ferite che stanno attraversando il Paese...


Giorgio Fontana nasce a Saronno il 22 aprile 1981. Studia Filosofia alla Statale di Milano ed esordisce come scrittore nel 2007 con Buoni propositi per l'anno nuovo (Mondadori), seguito l'anno successivo da Novalis (Marsilio). Per legge superiore (Sellerio), che inizia un dittico concluso con Morte di un uomo felice, vince il Premio Racalmare - Leonardo Sciascia 2012, il Premio lo Straniero 2012, e il Premio Chianti dello stesso anno.


Gli ultimi Premi Campiello
2013: Ugo Riccarelli (L'amore graffia il mondo, Mondadori) - da noi recensito qui
2012: Carmine Abate (La collina del vento, Mondadori)
2011: Andrea Molesini (Non tutti i bastardi sono di Vienna, Sellerio)
2010: Michela Murgia (Accabadora, Einaudi) - da noi recensito qui
2009: Margaret Mazzantini (Venuto al mondo, Mondadori) - approfondimento sull'autrice qui


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