Premio Italian Embassy al Meeting degli Indipendenti

Creato il 26 ottobre 2010 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Domenica 28 novembre alle ore 18 presso la Sala Convegni della Fiera di Faenza in occasione del Meeting degli Indipendenti 2010, Italian Embassy ha deciso di istituire due targhe per valorizzare coloro i quali si sono distinti rispettivamente nelle attività all’estero (non solo concerti, ma anche presenza nei media, creazione di una propria fanbase, etc.) e nella promozione di una scena territoriale in ascesa, attraverso l’organizzazione live ma anche il battage sul web, l’unità in un immaginario che si può condensare nel motto dell’AntiMtvDay ultimo: “esci di casa, parla con le persone”.

Per quanto concerne il primo riconoscimento, il parterre cui attingere è stato invero generoso, durante una stagione molto positiva per i suoni indipendenti nazionali. La scelta è caduta su Jonathan Clancy, frontman di A Classic Education e autore in proprio come His Clancyness, nonché voce di Radio Città del Capo a Bologna: grazie a una forte attività personale, le band cui fa riferimento hanno suonato molto sia negli Stati Uniti che in Inghilterra, godendo di una vasta esposizione nei più influenti magazine web d’oltreoceano, tra i pochi italiani a entrare pienamente di diritto in un contesto hype planetario.

Menzioni d’onore vanno ad Above The Tree (protagonista nella penisola iberica), My Awesome Mixtape (europolidi), The Banditi (coloni dei Balcani), Alberto Arcangeli (nelle college radio e in pubblicità Continental), Port-Royal (alfieri di Russia e Polonia), Bottin/Congorock (ai vertici delle consolle mondiali), DID (avamposti su Londra), Le Man Avec Les Lunettes (scandinavi ad honorem), Superpartner (distribuiti in Giappone), Comaneci, Bob Corn, Three In One Gentleman Suit (tra Francia e Chicago), Turnpike Glow, Banshee e A Giant Leap (reggenti d’Inghilterra), One More Tune (queens of Dublin)… alla ricerca di connessioni inesplorate e potenzialmente fertili, come ad esempio il Brasile fonte della musica, l’Argentina dai tanti italiani, l’Australia anglofona e già preparata, il bacino del Mediterraneo interlocutore naturale non solo per contenuti a sfondo etnico.

Riguardo l’award ai testimoni di una propria rispettiva zona di elezione, l’Ambasciata ringrazia i makers di ogni dove per il fondamentale contributo alle aspirazioni di un Paese che non fa notizia, specie in aree difficili, oggettivamente sfavorite in quanto alla distanza dai centri decisionali, ma anche e soprattutto grazie a internet sono in grado di collegarsi alle esperienze consimili e aiutarsi reciprocamente. Vorrei ricordarne quanti più possibile: Disorder Drama a Genova, Brinc@ in Sardegna, To Lose La Track in Umbria, Circolo Forestieri a Brescia, (Roma), Freak Out a Napoli, Made In Pop nel Veneto, Escape From Today e Canalese Noise in Piemonte, Neverland nella Bergamasca, Parentesi Quadra in Friuli Venezia Giulia, la Casetta Lou Fai a Verona, 29100 a Piacenza, Movoloco in Molise, CoolClub nel Salento, la straordinaria vitalità sarda di nomi quali Rocksa, Here I Stay, On2Sides, Kuntra, Voxday… sono realtà cui tutti dobbiamo dire grazie, nel premiare ex aequo, a titolo di esempio Paolo Mei di Rocketta, che tanto sta facendo in Sicilia e al sud per ridurre il gap tra artisti e spettatori e per accorciare una penisola disegnata male, e il Partyzan di Cosenza, nelle persone di Fabio Nirta e Robert Eno, responsabile di una partecipazione notevole agli eventi oltre che agitprop delle migliori novità calabresi accanto a 2BePop. Sono operatori che hanno capito come bisogna agire in prima persona su tutto il territorio, allargandosi senza limitarsi a sperare l’eventuale manna dal cielo delle metropoli.

Italian Embassy nasce nel dicembre 2008 quale necessaria cronaca quotidiana delle musiche indipendenti italiane. Una webzine gestita come un blog che fornisce giornalmente contenuti sui dischi, le notizie, i festival, le scene locali, i protagonisti del vasto panorama sotterraneo italiano, meritevole di emersione. Ma soprattutto l’intenzione di supportare il lavoro delle band e delle etichette su due direttrici: dare spazio alle periferie, agli ambienti più impensati dove nel silenzio crescono artisti di rilievo, e proiettare le cento città d’Italia direttamente al confronto con gli operatori internazionali, attraverso una colonna in inglese che presenta una volta alla settimana due progetti coi rispettivi contatti, anche di distribuzione e booking. Con il passare del tempo, Embassy è venuta catalizzando l’interesse di chi produce e ha vantaggio di una copertura esaustiva delle questioni dell’opera, oltre che di un’anteprima assoluta del brano in download o streaming, indicizzata nel famoso circuito mondiale di Hype Machine. Punto di forza del portale è il ricco parco news, aggiornato in tempo reale e spesso utile quale service anche per altri indirizzi web, senza dimenticare il mirror dato alle iniziative di altre testate in sintonia, alcune invero prestigiose, oppure la forte presenza di Embassy e del suo autore -giornalista musicale per Blow Up, developer e radiospeaker tematico- nei cosiddetti social network anche di ultima generazione, intrattenendo relazioni svariate a loro volta foriere di nuovi accordi pratici, come ad esempio l’invio di un brano indie italiano ogni sabato nella capiente mailing list (2500 iscritti) del “Postino Indie”.

Nel ringraziare i presenti e coloro che avranno modo di imbattersi al MEI in questo avvenimento anche dopo che avrà procurato i suoi effetti, invito a restare aggiornati su ItalianEmbassy.it oltre che naturalmente attraverso il sito di Audiocoop. Complimenti ancora ai riceventi le targhe e diamoci da fare tutti, anche il prossimo anno, ciascuno secondo le proprie possibilità.

Per info:
MEI – Meeting degli Indipendenti
Italian Embassy


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