3 luglio 2014: per il sessantottesimo anno di seguito è andata in scena la farsa, ops, la competizione, letteraria del Premio Strega. E indovinate un po’ chi ha vinto? Sì, Francesco Piccolo con il suo “Il desiderio di vivere come tutti”, certamente non una sorpresa.
I finalisti Giuseppe Catozzella, Antonio Scurati, Francesco Piccolo, Francesco Pecoraro, Antonella Cilento hanno concorso al Premio con i loro libri editi da case editrici perlopiù sconosciute: Feltrinelli, Bompiani, Einaudi, Ponte alle Grazie, Mondadori. Va inoltre ricordato per chi non lo sapesse che le case editrici Einaudi e Mondadori fanno parte dello stesso gruppo editoriale, quello Mondadori appunto.
I momenti più alti in questo senso si sono raggiunti quando il conduttore Greco ha definito, rivolto verso l’imperituro Tullio de Mauro, il Premio ‘complicato’ e quando la conduttrice Bassi, discorrendo sulle nuove modalità multimediali di voto ha ricordato che negli anni passati in tanti si chiedevano se lo Strega fosse pilotato a causa dell’utilizzo delle schede cartacee. Come se fosse questo il problema reale.
Esilarante poi il video risalente alla scelta dei dodici candidati al Premio tenutasi a Benevento all’interno del quale la voce commentatrice dichiara, in riferimento ai libri selezionati: “La gente li ama e forse un giorno li leggerà”. Ed un attimo dopo viene intervistato un partecipante alla serata al quale quando viene chiesto qual è il libro che più l’ha attratto risponde titubante: “Quello di… Hamburger” (anziché Pressburger, autore di “Storia umana e inumana”, Bompiani).
Per non parlare poi di quando Gerardo Greco ha definito i libri in gara ‘specchio dell’Italia d’oggi’. Il libro del vincitore ha come protagonista Berlinguer ed un Italia che, fortunatamente, non è quella di oggi, mentre “Lisario o il piacere infinito delle donne” (Mondadori) di Antonella Cilento è ambientato nell’Italia del Seicento.
Ma dopotutto va apprezzato l’impegno dei conduttori, tenere sveglio il pubblico a quell’ora non è semplice ed avvicinare la serata ad un programma comico è stata senza dubbio la scelta più azzeccata.
Questo Premio Strega 2014 è stato certamente uno dei più discussi della sua storia, tra gli auto-plagi di Antonio Scurati, che siamo certi ci riproverà tra qualche anno magari riprendendo uno dei suoi romanzi più datati cosicché i lettori possano averlo ormai da tempo scordato. E magari Francesco Piccolo proporrà la moglie, dal momento che quest’ultima è di casa alla Fondazione Bellonci.
Pare infine che rispetto agli anni precedenti la cinquina finalista stia vendendo poco, forse i lettori italiani si stanno finalmente rendendo conto di come funzionano realmente questi Premi?
Come dice un noto detto “chi vivrà vedrà”, quindi non resta che dare l’appuntamento al Premio Strega 2015.
Written by Rebecca Mais