Premio UNIA

Da Messersottile @messersottile

Ovvero prima o poi accade: sono stato memetizzato, memificato, insomma devo fare un meme. Che sarebbe poi una specie di catena di Andromeda Sant’Antonio in versione duepuntozero. In sostanza qualcuno ti nomina (nel mio caso Arcangelo di Ucronìa.it, che a sua volta è stato nominato da Giordano, che a sua volta non mi ricordo) e tu devi rispondere a delle domande, in questo caso sulla lettura.

Nel frattempo, come nella migliore tradizione dei meme, nessuno si ricorda più cosa vuol dire UNIA, ma come direbbe mia madre, si vede che non era importante.

Vediamo dunque le mie risposte a queste fatidiche sette domande:

1) Qual è il primo libro che hai letto in assoluto?

E chi si ricorda. Della fase di transizione tra i libri da guardare e quelli da leggere ricordo con piacere i libri illustrati di Richard Scarry: le avventure di Zigo Zago, Ciccio Pasticcio e compagnia cantante mi appassionavano un sacco (in particolare avevo una grande ammirazione per il Fattore Primizia). Passando ai libri “veri” non saprei dire quale sia stato il primo, probabilmente qualche classico: uno dei primi di cui ho memoria era L’isola del tesoro, assieme alla versione romanzata per ragazzi dell’Iliade.

Una domanda che, in certi casi, mi tormenta ancora oggi.

2) Hai mai fatto un sogno ispirato a un libro che hai letto? Se sì, racconta.

Non credo, se lo ho fatto non me lo ricordo. Mi dispiace, ma a questa domanda passo.

3) Qual è la prima cosa che ti colpisce in un libro? La copertina, la trama o il titolo?

Di solito non acquisto libri in base a un colpo di fulmine. Può capitare che io sia attratto da una copertina, più raramente dai titoli (forse questo accade più spesso nella saggistica). Rifuggo come la peste le famigerate “fascette”, che di solito vedo più come un marchio di infamia che non come un’onorificenza, e mi incuriosisce molto la biografia dell’autore. Devo ammettere di non essere un lettore molto forte e, per ovviare a questa mia mancanza, cerco di fare solo acquisti mirati, quindi è raro che compri dei libri solo perché sono attratto dall’aspetto esteriore, scelgo quasi sempre in base a segnalazioni e recensioni di persone fidate.

C’è stato un tempo in cui ero affascinato dai libri con millemila pagine.

4) Ti è mai capitato di piangere per la morte di un personaggio?

Mi pare proprio di no, però da piccolo (i.e. fino a pochi anni fa) tendevo molto ad affezionarmi ai personaggi delle storie che leggevo e ogni morte, anche dei personaggi secondari era quasi un’offesa da parte dell’autore. Con il passare degli anni, invece, ho imparato ad apprezzare anche i colpi di scena in negativo, anche grazie alla terapia d’urto di zio Martin.

5) Qual è il tuo genere preferito?

Al momento direi il fantasy, ma non disdegno la fantascienza in tutte le sue declinazioni. Avendo letto di recente “I senza-tempo” di Alessandro Forlani mi vedo costretto a dichiararmi fan del genere necromantico, di cui ignoravo l’esistenza (penso che ignorasse anche Alessandro, ma non divaghiamo). Sul versante della saggistica mi diletto a leggere libri sulla cucina, sulla storia della cucina e sulla storia della scienza.

6) Hai mai incontrato uno scrittore?

Il mio relatore di tesi e attuale capo è un bravissimo scrittore, oltre che un brillante chimico, ed è l’unico che conosco nel mondo analogico. In questo pazzo mondo digitale, invece, ho avuto il piacere di conoscere un sacco di scrittori, molto di loro compongono il  mio blogroll qui a destra.

7) Posta un’immagine che rappresenti cosa significa per te le lettura.

Vi metto questa, perché non c’è niente di meglio che sentirsi catturati da un libro, immergersi tra le pagine!

A questo punto dovrei fare delle nomination per altre sette persone, ma considerando che sono arrivato un po’ in ritardo a ritirare il premio, mi sa che non resta più nessuno a cui assegnarlo tra i miei vicini di bunker. Per questa volta niente nomination.



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