Premio Valeria Solesin a una tesi sull’etica animale

Creato il 16 dicembre 2019 da Francesco Sellari @FraSellari

La vincitrice, Anna Ravaschietto, si è laureata in filosofia alla Sapienza: «Mi sono interrogata sullo statuto morale degli animali e sui nostri comportamenti non virtuosi con essi, in particolare gli allevamenti intensivi»

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Il concetto di cura al centro di una diversa modalità di relazione con gli animali e più in generale con l’ambiente. Si inserisce in una più ampia e attualissima dimensione ecologica la tesi vincitrice del premio Valeria Solesin, promosso dalla Fondazione «Lavoro per la persona» e assegnato nel corso di un evento alla Luiss, il 12 dicembre. L’autrice è Anna Ravaschietto, cuneese, laureata presso la facoltà di filosofia dell’Università La Sapienza, con una tesi in bioetica dal titolo L’etica animale: la voce della cura. Ora il lavoro della Ravaschietto sarà pubblicato dall’editore Franco Angeli. «Quando parliamo di etica animale ci interroghiamo sullo statuto morale degli animali, su come dovremmo relazionarci con essi, su quali siano le condotte più virtuose – ci spiega la Ravaschietto -. Nella tesi mi occupo della casistica dell’alimentazione, in particolare delle pratiche che riguardano gli animali negli allevamenti intensivi. A partire dalle pratiche alimentari possiamo definire un comportamento più etico verso gli animali». «La dimensione della cura verso gli animali – aggiunge – si ricombina con altri profili della cura. In particolare con la cura nei confronti delle generazioni future, nella misura in cui noi oggi sappiamo che l’alimentazione, carne o meno, è un fattore molto importante per l’ecologia e determinerà anche il futuro che si dischiude davanti a noi».

I beni relazionali e la cura degli animali

La tesi premiata si inserisce nel filone di studi sui beni relazionali. Un filone relativamente recente che studia come determinati beni immateriali, che nascono dall’incontro (ad esempio l’amicizia o la fiducia), si creino in diversi contesti (dalla famiglia alle imprese) e possano anche essere precondizione per un più «sano» e gratificante contesto sociale ed economico. «I beni relazionali – si legge nelle motivazioni del riconoscimento – vengono approfonditi dalla dott.ssa Ravaschietto come la necessità di prendersi cura dell’ambiente e degli animali, consapevoli che solo nella relazione con essi è possibile coltivare, insieme, l’umano e la sua dignità». Non a caso, un premio su queste tematiche – l’importanza delle relazioni – è dedicato alla memoria di Valeria Solesin. La ventottenne dottoranda della Sorbona, uccisa durante gli attentati al Bataclan del 13 novembre 2015, era anche una volontaria, impegnata con Emergency, e a Parigi dedicava parte del suo tempo all’assistenza ai clochard. «Per noi è l’icona della giovane impegnata ad accrescere la sua competenza e la competenza del mondo, a produrre conoscenza, attraverso la ricerca – spiega Gabriele Gabrielli, presidente della Fondazione «Lavoro per la persona» -. Seguendo il suo esempio, vorremmo incentivare i giovani già a partire dalle scuole superiori».


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