Ecco, vi riporto anche questo, perché si possono sempre interpretare le medesime situazioni da tanti punti di vista (sulla base delle proprie uniche esperienze di vita) e perché anche le occasioni più drammatiche possono comunque essere fonte di ilarità e sorrisi. Anzi, meglio prenderle decisamente in questo modo ;-)
Dialogo con la gastroenterologa (due anni orsono)
Alla fine delle lunghe e pazienti cure e attenzioni cominciate l'anno prima, arriva finalmente per la sottoscritta la resa dei conti con il proprio corpo, e la verifica dell'efficacia delle terapie e del suo impegno. La cartina al tornasole è l'ennesima gastroscopia con biopsie multiple, ma nel frattempo ho cambiato medico e trovato una deliziosa gastroenterologa che, al momento dell'esame, cerca di rincuorarmi e aiutarmi in ogni modo ad affrontarlo - dimentica che ne ho già fatte 6 nella vita.
La dottoressa mi accoglie nella stanza dell'esame e comincia a spiegarmi il medesimo (non che ne abbia bisogno, ma è nella prassi che precede la mia firma della liberatoria), dicendomi che adesso mi insegnerà un trucchetto per non avere rigetto al momento dell'inserimento della cannula e riuscire a continuare a respirare. E che ci vuole - penso - si respira col naso, no?
Siamo in piedi una di fronte all'altra. Lei gesticola in modo misurato e spiega con gentilezza. Io la guardo negli occhi. "Ecco, lei si posizionerà coricata di lato, si rilasserà, e poi comincerà - tenendo la bocca aperta - a inspirare ed espirare col naso". Appunto. "E noi prima le mettiamo un dispositivo che le tiene aperta la bocca, poi piano piano le facciamo entrare la cannula...". Continuo a guardarla negli occhi dandole la possibilità di spiegare, visto che ci tiene tanto, pur se penso che so bene come funziona. "Ecco, è che in quel momento potrebbe avere una crisi di rigetto perché è un corpo che le entra in bocca fin nello stomaco, e poi non riuscire a respirare e sentirsi come soffocare...".
Sono in piedi, davanti a te, mi prendo un lungo respiro, continuiamo a fissarci negli occhi senza che io proferisca parola. ... .. . Ecco, a questo punto non posso non fare un enorme sorriso da un orecchio all'altro per poi scoppiare proprio a ridere. Sorella, leggi attraverso il mio sguardo, e ti arrivi il mio flusso di pensiero a spiegarti senza bisogno di parole da parte mia! So che ce la puoi fare! :-D
[ah, visto che mi amate tanto, sappiate che l'esame andò benissimo, ma da quel momento ho deciso di non farne più - ora le mie cure di me stessa stanno in una dimensione non ospedaliera né monitorata, e proprio in un'altra vita più felice e sana in generale]