Quando ne aveva 5 adorava giocare con le bambole e la sua famiglia lo portò in cura.
La cura del dott.Rekers (poi scovato con un escort nel 2010) consisteva nel tenerlo in una stanza dove c’erano sia giochi da maschio che da femmina. Se si avvicinava a questi ultimi, perpetrando un comportamento sbagliato, in seguito veniva punito.
Non veniva abbracciato dalla mamma, veniva privato dell’affetto e veniva anche punito fisicamente dal padre che non lo aveva mai picchiato in vita sua.
La cura insomma consisteva in questo: correggere il desiderio. Erigere un muro tra il bambino e la sua identità.
Dopo 10 mesi venne dichiarato guarito perchè non presentava più comportamenti femminili, ma questa “cura”, il cosidetto Sissy Boy Experiment segnò per sempre la sua esistenza: si innescò in lui il principio interiore del muro, la negazione continua del desiderio e della propria identità.
Questa è la storia di “femminuccia”, ma è anche in parte la storia di molti di noi che da bambini erano diversi , i cosiddetti “maschiacci” o “femminucce”.
La storia di Sissy Boy approda a Roma, in teatro per la regia di Anna Cianca e il testo di Franca De Angelis. Ad intepretare Sissy Boy – diventato in italiano Sergio Bello – sul palco Galliano Mariani.
Portateci i vostri amici che sono genitori, perché non accada mai più.
Qui la bella recensione di Delia Vaccarello.
“Sissy Boy” (qui, la pagina FB) Spettacolo in programmazione dal 28/1/2014 al 9/2/2014 al Teatro lo Spazio Roma
(Via Locri 42 Tel:0677076486).
Che cos’è un uomo senza il desiderio?