Tu, Italiano Medio, che mentre stai leggendo queste righe dirai: "E che palle, 'sta storia dell'italiano medio", sì, proprio tu, pensionato/precario/operaio/imprenditore/disoccupato eccetera, oggi sei arrabbiato, vero? Arrabbiatissimo, direi. Tu, che in questo governo tecnico speravi, e anche tu che non lo volevi perché sono dei fottuti banchieri e tecnocrati. Quanto sei incazzato? Sopratutto con quella tizia che si mette a piangere nel bel mezzo della conferenza stampa? Sei tu che devi piangere, ché per colpa loro da oggi piscerai sangue. Proprio tu, che per vent'anni hai creduto a favole che nel giro di due mesi sono crollate come castelli di sabbia. Tu che adesso ascolti le cravatte verdi in televisione e annuisci convinto. Ma li hai visti chi sono quelli? Ti sei accorto che sono gli stessi di prima, solamente seduti in posti diversi? Incazzati, avanti, incazzati a braccetto con quello che ti sta vicino, quello con il fazzoletto rosso al collo, quello che nelle poche occasioni in cui ha avuto occasione di fare qualcosa non ha fatto nulla perché troppo impegnato a prendersi a martellate nelle palle. Un'opposizione talmente radicale da opporsi perfino a se stessa, fino ad annullarsi. Irritati con quell'ectoplasmico partito che a forza di strattonarsi di qui e di là, un po' al centro e un po' a sinistra, ma anche un po' a destra, è diventato un sacco vuoto e afflosciato, privo di qualsivoglia contenuto, e hai voglia a riempirlo. Arrabbiati con lui giusto un pochino, prima di sfogarti contro il governo tecnico. Iniquo, iniquo, iniquo, grida, prima di fermarti e chiederti: ma che cazzo vuol dire iniquo? Prova a riflettere un attimo, caro Italiano Medio, e ti renderai conto che se vorrai prendertela con il vero artefice del disastro italiano, dovrai fare una cosa molto semplice: correre in bagno e sciacquarti la faccia davanti allo specchio. Guarda bene, Italiano Medio, e incazzati.
Tu, Italiano Medio, che mentre stai leggendo queste righe dirai: "E che palle, 'sta storia dell'italiano medio", sì, proprio tu, pensionato/precario/operaio/imprenditore/disoccupato eccetera, oggi sei arrabbiato, vero? Arrabbiatissimo, direi. Tu, che in questo governo tecnico speravi, e anche tu che non lo volevi perché sono dei fottuti banchieri e tecnocrati. Quanto sei incazzato? Sopratutto con quella tizia che si mette a piangere nel bel mezzo della conferenza stampa? Sei tu che devi piangere, ché per colpa loro da oggi piscerai sangue. Proprio tu, che per vent'anni hai creduto a favole che nel giro di due mesi sono crollate come castelli di sabbia. Tu che adesso ascolti le cravatte verdi in televisione e annuisci convinto. Ma li hai visti chi sono quelli? Ti sei accorto che sono gli stessi di prima, solamente seduti in posti diversi? Incazzati, avanti, incazzati a braccetto con quello che ti sta vicino, quello con il fazzoletto rosso al collo, quello che nelle poche occasioni in cui ha avuto occasione di fare qualcosa non ha fatto nulla perché troppo impegnato a prendersi a martellate nelle palle. Un'opposizione talmente radicale da opporsi perfino a se stessa, fino ad annullarsi. Irritati con quell'ectoplasmico partito che a forza di strattonarsi di qui e di là, un po' al centro e un po' a sinistra, ma anche un po' a destra, è diventato un sacco vuoto e afflosciato, privo di qualsivoglia contenuto, e hai voglia a riempirlo. Arrabbiati con lui giusto un pochino, prima di sfogarti contro il governo tecnico. Iniquo, iniquo, iniquo, grida, prima di fermarti e chiederti: ma che cazzo vuol dire iniquo? Prova a riflettere un attimo, caro Italiano Medio, e ti renderai conto che se vorrai prendertela con il vero artefice del disastro italiano, dovrai fare una cosa molto semplice: correre in bagno e sciacquarti la faccia davanti allo specchio. Guarda bene, Italiano Medio, e incazzati.
Potrebbero interessarti anche :