Ma veniamo a noi. Poco tempo dopo aver letto la notizia di cui vi parlavo sopra, su uno store online c’era il suo Prendila così in offerta e non ho saputo resistere: una donna che viene scelta a ottant'anni come testimonial deve essere per forza una gran donna. E così è stato.
Prendila così racconta di un periodo della vita di Maria – che si pronuncia Mar-ai-a tanto per chiarire le cose fin dal principio. Maria ha trentun anni, alle spalle un matrimonio e un divorzio, una figlia con problemi mentali e una carriera nel cinema che avrebbe potuto decollare, se solo non. Ora è anche lei rinchiusa da qualche parte e qualcuno, per terapia, le ha suggerito di raccontare la sua storia. Una storia frammentata, difficile, fatta di gioie e di dolori, di speranze e delusioni, di battaglie contro cui a un certo punto la donna ha smesso di lottare. Troppo forte il mondo per le persone fragili. Meglio adattarsi, prenderla così, come viene, perché tanto per persone come lei non c’è soluzione. Nessuno capisce le sue angosce, nel giro di attori, registi e personaggi dello spettacolo che, volente o nolente, frequenta. Nessuno comprende perché non riesca ad accettare che la figlia viva in un istituto da cui lei vorrebbe tirarla fuori. Nessuno comprende non riesca ad innamorarsi, ad essere felice, né perché sia sempre ubriaca o sempre chiusa in casa, a letto, o si diverta a salire in auto e guidare, guidare, guidare, su e giù per l’autostrada o fino al deserto. E forse nemmeno la stessa Maria lo comprende. Così non si pone nemmeno troppe domande quando succede qualcosa di grave proprio accanto a lei. E forse se se lo fosse chiesto, ora non sarebbe qui a raccontare la sua storia.
Prendila così è un libro dalla lettura non sempre semplice. Capitoli brevi e quasi frammentati si alternano ad altri più costruiti. Alla voce di Maria si altera quella di chi le sta attorno, che ne enfatizza la precaria situazione psicofisica. Eppure, nonostante o forse proprio grazie a questo stile non sempre scorrevole, Prendila così è un libro bellissimo, molto intenso e sentito, che riesce a rendere perfettamente lo stato d’animo della sua protagonista. Ne rende la tristezza, la delusione, la fragilità, l’incapacità di sopravvivere in un mondo per lei forse un po’ troppo duro, che la porta a compiere scelte che spesso nemmeno vorrebbe prendere.
Mi è piaciuto molto lo stile asciutto e diretto di Joan Didion. Mi è piaciuto il modo in cui, attraverso un personaggio e le sue interazioni, ha raccontato una parte d’America, ma soprattutto una parte di vita che potrebbe riguardare un po’ tutti. Mi piace il modo in cui ha trattato certi argomenti, senza fare sconti a nessuno.
Come dicevo già prima, per quanto breve, Prendila così non è un libro di facile lettura. Però, ecco, non tutti i libri devono essere facili e scorrevoli. Anzi. A volte sono proprio quelli più ostici a lasciarci di più.
In questo momento davanti a me ho una copia di un Vanity Fair di qualche settimana fa aperto proprio sulla pubblicità di Céline che ha Joan Didion come protagonista. Ed è proprio una gran figa, passatemi il temine. E lo penso ancor di più ora che so quanto maledettamente brava sia a scrivere.
Titolo: Prendila cosìAutore: Joan DidionTraduttore: A. Dell'OrtoPagine: 172Editore: Il saggiatoreAcquista su Amazon:formato brossura:Prendila così