Prendo ordini da una ventenne!

Creato il 12 luglio 2012 da Koalalondinese @farego

In UK, come del resto nel mondo anglosassone, le cose per i giovani girano proprio in maniera differente e per una che si é trasferita a pochi giorni dai 30, l’impatto é stato forte quanto uno schiaffone mentre si ride.

Inaspettato mi ha aperto un mondo totalmente differente.

In UK a 18 anni sei giá fuori di casa, a fare la tua vita, in una cittá differente, in una nazione differente, con lo zaino in spalla, pochi spiccioli e un paio di lavori per raccimolare i soldi che ti servono per pagarti l’affitto e qualche uscita.

Se rimani a casa devi pagare l’affitto della tua stessa stanza, o comunque ti guardano storto perché sei una su mille che invece se ne vanno.

Mamma e papá si sentono quando si puó, e se non si sentono vuol dire che va tutto ok, meglio cosí!

Non ci sono mancanze, atti di co-dipendenza, dipendenze fisiche e psicologiche, ricatti e pianti, no ognuno fa la sua vita. Punto e basta.

La sua vita. Ripeto.

Quindi tutti iniziano a lavorare presto, fra un libro e una lezione all’ universitá, tutti si danno da fare con lavoretti e quant’altro pur di essere indipendenti, perché l’indipendenza é tutto.

La famiglia é ricca?

Sti cazzi io devo fare la mia vita, voglio gestirmela io, con i miei soldi senza elemosinare un cent e magari sentirmi ricattata da loro che elargiscono il mio mantenimento.

Gli inglesi sono fortemente indipendenti, viaggiano, provano, vanno e vengono e i genitori non si strappano sottane e capelli.

Anzi, spingono.

A noi ci guardano con quell’aria mista fra non capisco di cosa stai parlando, maliconia cosa? E poi oscilla su una sorta di piccola invidia – mamma ti fa la pasta in casa? Quando torni giú immagino che sia tutto coccole e biscotti!

Loro sanno che gli italiani sono mammoni, che la nostra cultura é ben diversa e che abbiamo un rapporto molto forte di co-dipendenza, fra odio e amore, fra quando te ne va da sta casa a ti prego rimani!

Io stessa l’ho provato.

Quando abitavo a casa dei miei, era tutto un quando ti renderai indipendente e te ne abndrai, poi son partita ed é stato un ma quando ritorni?

Prima ci stavo male, ora sorrido perché la nostra cultura é principalmente fondata su questo tipo di attaccamento, e non lo critico, lo accetto punto e basta.

La cultura anglosassone sará avanti su tante cose, peró indietro su altre, che se da una parte sembra figo, dall’altra non lo é poi quando a 16 anni sei fuori casa e nessuno ti si fila e te la devi cavare da te.

Certo una bella spina dorsale formata e formattata, da tante esperienze, peró … io li vedo come ci e mi guardano quando parlo della mia famiglia, della cultura italiana in generale.

Anyway quello che molti non si aspettano é di dover prendere ordini da gente che ha la sua stessa etá o addirittura é piú giovane di te.

La mia assistant buyer aveva manco 25 anni … 5 meno di me, e dettava legge.

Ho visto altre manager di negozi che neanche avevano 25 anni …

Questo perché in UK si inizia a lavorare prestissimo, e quindi si fa pure carriera prestissimo – sei meritevole.

Quindi quando andate a stare in UK non rimaneteci male e vi fate rodere – come ho visto accadere – se dovrete prendere ordini da uno che ha la vostra stessa etá o peggio, ne ha molti di meno.

Tenete a mente che quelli hanno iniziato prima di voi, che mentre voi a 16/17 anni stavate a oziare in vacanza con gli amici con i soldi di mamma e papá, quelli si stavano prendendo una stanza da soli, e si cercavano il primo lavoretto per mantenersi fuori casa.

Non é facile l’ammetto, i primi tempi … io che poi ero stata una assistant manager, riniziare da capo, da ultimo gradino a prendere ordini da “ragazzine” … peró poi se rientri in quest’ottica, se ti sforzi di capire che quelli stanno lí perché hanno iniziato prima di te … allora poi non te la prendi piú anzi, li ammiri!

E poi pian piano ai piani alti ci sono arrivata pure io

Lo dico sempre, dovete partire con un grosso bagaglio di umiltá, vi garantisco che ve ne servirá tanta i primi tempi … e forse anche quelli dopo!

Sir Koala ringrazia e saluta.