Prepararsi ad un disastro ambientale? Con Oculus Rift potremmo!

Creato il 11 marzo 2016 da Oculusriftitalia

Se c'è una cosa certa, è che la realtà virtuale potrebbe cambiare il videogioco così come lo conosciamo oggi. O comunque, lo potrebbe alterare e modificare, o magari generare nuove branche di generi videoludici mai esistiti fino ad ora. Ma se questa rivoluzione, anziché fermarsi al videogioco, si propagasse nella vita di tutti i giorni, o addirittura, decidesse la sopravvivenza o meno di una popolazione? Sono parole forti, certo, ma dopo 5 anni dallo tsunami che ha colpito il Giappone, l'Aichi University of Technology ha deciso di preparare i propri cittadini, grazie all'aiuto di Facebook e dell'Oculus Rift, per una possibile catastrofe futura.

Mettendosi il visore, infatti, si verrà catapultati all'interno di una macchina subito dopo l'attacco di una terribile onda anomala contro la città: sbalzati da una parte all'altra, i giocatori, o meglio, i fruitori dell'esperienza, dovranno sopravvivere e schivare tutti i pericoli per poter salvare la propria pelle. Le tre ambientazioni di partenza saranno il distretto Asakusa di Tokyo, Minami Ward di Nagoya e Kokura-Kita di Kita-Kyushu. La necessità nasce dalla preoccupazione, da parte di molti studiosi, di un possibile evento che, a differenza del primo, potrebbe colpire la costa Sud, causando ingenti danni. Il progetto verrà presentato il 13 marzo durante una conferenza sulla gestione del traffico e della popolazione in caso di emergenza, a Morikoro Park.

Quest'applicazione, di fatto, mira al concetto principale a cui le tre aziende, che stanno pianificando il rilascio dei loro visori VR (HTC Vive, PlayStation VR e Oculus Rift) nel 2016, puntano: l'esperienza della realtà virtuale, di per sé, trascende il prodotto videoludico. Operazioni simulate, viaggi fantastici e molto altro ancora si nascondono dietro ad una tecnologia agognata da decenni da ogni progettista di videogiochi e non. Questa simulazione in VR potra davvero salvare delle vite, secondo voi, in caso di catastrofe naturale? Speriamo di non scoprirlo mai.