La resa dei conti di questa Vuelta di Spagna si consumerà domani in un atto unico, brutale, senza possibilità di rivincite. Dopo molte giornate combattute ma senza sentenze definitive è arrivato il momento del “tutti contro tutti”, al termine del quale ne resterà solo uno....il vincitore della Vuelta 2010. Il teatro di questo scontro epico ha un nome poco accattivante: la Bola del Mundo (tradotto come “il mappamondo”) ma, proprio come ha insegnato questa Vuelta, non sono i grandi nomi a fare grande una corsa. Pochi alla vigilia, avrebbero creduto che il successo finale si sarebbe giocato tra Vincenzo Nibali ed Ezequiel Mosquera. Lo Squalo era una speranza che pian piano si è tramutata in una (quasi) certezza mentre Mosquera era l'eterno piazzato, un po il Poulidor della Vuelta per intenderci... Eppure eccoli qui a giocarsi il tutto per tutto con il capitano della Xacobeo Galicia che dalla sua parte avrà anche il pubblico e la consapevolezza che a quasi 35 anni il treno buono gli stia finalmente passando davanti... Nibali invece, nonostante abbia perso sempre qualcosa da Mosquera in salita, dovrà affrontare la classica prova del Nove dimostrando freddezza e capacità di gestirsi al cospetto di un avversario che lo attaccherà sicuramente per recuperare i 50'' che lo separano dal sogno colorato di rosso. La frazione che deciderà tutto è la San Martin de Valdiglesias- Bola del Mundo 172 km farciti da 3 gpm prima della salita finale. A circa 50 km dall'arrivo sarà affrontata anche la prima parte della salita finale: la Navacerrada, stavolta però in discesa. I 3 gpm sono il Puerto de la Cruz Verde (5 km al 7% medio), l'Alto del Leon (7,8 al 6,8%) e appunto il Puerto de Navacerrada (7 km al 7,50%). La salita finale è la più lunga con i suoi 21,6 km e presenta una pendenza media del 6,3%. Un'asperità che possiamo definire in gran parte pedalabile senza però dimenticarci che sarà affrontata a fine Vuelta da corridori stanchi e con già tre asperità nelle gambe. Come se non bastasse già dai meno 7 e in particolare dai meno 4 dall'arrivo le pendenze si faranno quasi proibitive (VEDI FOTO). Basti pensare che l'ultimo tratto di 4 km ha il fondo stradale in cemento per evitare eventuali cedimenti della carreggiata che presenta ben due tratti al 21%. Un vero e proprio muro ideale per scattisti scalatori alla Rodriguez e temibile per coloro che non avranno più energie...Ci vorrebbe un Nibali versione Plan De Corones domani vista la similitudine tra gli ultimi km delle due salite...vada come vada sarà senz'altro uno spettacolo da non perdere!