Presentazione 32° giornata di Serie A

Creato il 04 aprile 2014 da Simo785

A cura di Gianluca Goretti

Molto sembra già scritto e posizioni consolidate, così avevo scritto la settimana scorsa dopo il turno infrasettimanale. Ha provveduto immediatamente l’ultima giornata di campionato a smentirmi, come ha ricordarmi che la parola “fine” sarà messa solo il 18 maggio e fino allora niente è scritto. In testa alla classifica cade, dopo 22 giornate, la Juventus che è avvicinata dalla Roma che le rosicchia 6 punti (grazie al vittorioso recupero con il Parma) riducendo il distacco a 8 punti. Grazie al ritmo frenato di Fiorentina, inter e Parma entrano in gioco per una qualificazione europea Atalanta e Lazio e possono farci un pensierino pure Verona, Torino e Milan. In coda fa un punto solo il Livorno mentre tutte le altre concorrenti restano al palo; quando mancano 7 giornate alla fine, tutto è ancora aperto in un’avvincente lotta che riguarda 5 squadre (ma il Cagliari non può considerarsi ufficialmente fuori) di cui solo 2 potranno festeggiare mentre le altre vivranno l’inferno della retrocessione.

Passiamo adesso a presentare la 32° giornata che si aprirà sabato pomeriggio con il derby dell’Arena e si chiuderà lunedì con ben due partite.

Chievo-Verona (sabato, ore 18). Derby di Verona importante non solo per la rivalità cittadina ma anche per la classifica, soprattutto in casa clivense. L’occasione è propizia per il Chievo che dovrà dimostrare in questo derby la cattiveria e la rabbia di chi ha l’acqua alla gola e non quell’atteggiamento morbido mostrato spesso nelle ultime partite, non ultima in quella di San Siro. Quando mancano poche giornate alla fine, e si è in lotta per la salvezza, non conta il nome dell’avversario, i punti vanno cercati contro chiunque. Nelle prossime 3 partite (dopo il derby, in successione Livorno e Sassuolo) Corini e il Chievo si giocheranno la stagione e il futuro. Conviene iniziare bene il trittico, come successo all’andata. Il Verona con la convincente vittoria contro il Genoa ha cancellato un marzo da buttare, contrassegnato da 4 sconfitte consecutive. La ritrovata vittoria casalinga (mancava da 3 mesi) è arrivata giusto in tempo per ricaricare l’ambiente in vista di questo derby. Genoa affondato da Toni che ha dimostrato, ancora una volta, che la carta d’identità quando ci sono passione e spirito di sacrificio. E sarà proprio sulla forza del suo centravanti che farà maggiore affidamento Mandorlini per confermare la ritrovata motivazione e vendicare la beffarda sconfitta dell’andata.

Inter-Bologna (sabato, ore 20:45). Più che il passo del gambero, l’Inter sembra abbia ingranato la retromarcia. Quando sembrava avesse trovato la giusta strada e, complice un calendario favorevole, potesse aspirare a un miglioramento/consolidamento della posizione in classifica, ha ottenuto solo 2 punti in 3 partite e rimesso in discussione il posto in Europa. Una doccia fredda per Mazzarri che non è esente da colpe. D’accordo il suicidio di Guarin a Livorno, ma la squadra sembra aver perso anche quelle poche certezze che aveva trovato, assomigliando sempre più a un cantiere aperto. Cosa alquanto strana per una squadra di Mazzarri, che ci aveva abituato a dare un’impronta definita e riconoscibile alle sue squadre (non solo a Napoli). Il tecnico toscano sembra in preda alla confusione, non trova il bandolo della matassa e non trasmette neanche il suo carattere alla squadra. Il finale di stagione sarà decisivo anche per il suo futuro; un’esclusione dalle coppe europee sarebbe un fallimento che la nuova proprietà non accetterebbe senza presentare il benservito. A partire da questa partita Mazzarri sa che si gioca la sua credibilità di allenatore capace di creare, plasmare e far crescere le sue squadre. Il Bologna visto contro l’Atalanta è una squadra inguardabile e su cui non scommetterei per la salvezza. Quello che si apre a San Siro è un ciclo di partite difficili per la squadra di Ballardini (a seguire Parma, Juventus e Fiorentina) al termine del quale la posizione in classifica potrebbe non essere quella attuale, che garantisce la salvezza. Considerata l’esigenza di raccogliere punti, nonostante affronti avversari di caratura nettamente superiore, si rende necessario un diverso atteggiamento tattico che permetta di proteggere maggiormente la difesa, che subisce molti gol. Urge anche ritrovare la via del gol, perché senza segnare non si vincono le partite.

Lazio-Sampdoria (domenica, ore 12:30). La vittoria sul Parma ha riacceso le speranze di qualificazione europea in casa Lazio. Per consolidare questa fiammella è necessario confermarsi immediatamente concedendo il bis contro la Sampdoria. Ancora assente Ledesma, che sconta la seconda giornata di squalifica, Reja punterà sul tridente Candreva-Klose-Keita per abbattere la resistenza della Sampdoria che si presenterà, com’è sua abitudine, a disputare la sua partita senza erigere barricate. La Sampdoria il suo campionato l’ha vinto, centrando la salvezza con molto anticipo dopo la brutta partenza in campionato. Ora il suo campionato può ricondursi a una sfida con il Genoa per la rivalità cittadina. Mancherà il ritorno da ex di Mihajlovic, costretto alla tribuna da una squalifica. Assenza pesante in difesa per la Sampdoria quella di Gastaldello, fermato da problemi fisici. L’atteggiamento della Sampdoria, e la sua relativa tranquillità, potrebbero rappresentare un’occasione per la Lazio per proseguire la scalata della classifica e soprattutto per i suoi tifosi per ritrovare entusiasmo e stare vicini alla loro squadra, concedendo una tregua alla battaglia con Lotito.

Cagliari-Roma (domenica, ore 15). Questa è una partita che guardando la classifica potrebbe apparire interlocutoria ma che invece è determinante per entrambi le squadre. Per il Cagliari il margine sulla zona rossa è discreto e rassicurante ma è consigliabile non abbassare la guardia ed evitare distrazioni. La sfida con la Roma è una partita che sta scatenando entusiasmo nell’isola (possibile l’agibilità per l’apertura di un altro settore dello stadio, così da poter aumentare la capienza), quindi quale migliore occasione di un risultato di prestigio così da chiudere in maniera definitiva il discorso salvezza? Rientra Pinilla dalla squalifica, mentre sarà assente Sau per problemi fisici. Squalificato Rossettini. Per la Roma non resta altro che vincere, se vuole tenere vivo il campionato nella lotta al vertice. Il secondo posto è blindato, la qualificazione alla prossima Champions (almeno ai preliminari) è già matematica. Ma c’è un obiettivo cui nessuno vuol rinunciare a Roma finché la matematica lo permetterà: la rincorsa alla Juventus. La riduzione da 14 a 8 punti di distacco nel giro di 4 giorni ha riacceso entusiasmi nell’ambiente giallorosso e questa partita di Cagliari rappresenta una tappa fondamentale da non fallire. Vincere significa costringere l’avversario a scendere in campo, il giorno seguente, con un vantaggio di soli 5 punti. E’ anche sull’aspetto emotivo, e sulla pressione che può esercitare, che fa affidamento la Roma per continuare la sua splendida stagione che avrebbe significato scudetto in qualsiasi altro anno nella storia dei campionati della nostra Serie A.

Fiorentina-Udinese (domenica, ore 15). Partita che riveste molta importanza per la fiorentina per consolidare il suo quarto posto, che permette l’Europa League senza preliminari indipendentemente dall’esito della finale di Coppa Italia. Un quarto posto che la Viola merita e che rappresenta una conferma del piazzamento dell’anno scorso e che, come la passata stagione, ha un sapore amaro. L’anno passato per l’estromissione finale dai preliminari Champions a favore del Milan, quest’anno nel pensare a cosa sarebbe potuto essere, e non è stato, senza gli infortuni a Giuseppe Rossi e Mario Gomez. Ma tant’è, non si può tornare indietro e riscrivere la storia, perciò meglio concentrarsi sulla realtà piuttosto che piangersi addosso. Nella partita odierna assente Savic squalificato e sostituito dal rientrante Gonzalo Rodriguez che la sua giornata l’ha scontata. A centrocampo Montella cercherà il recupero di Pizarro e Anderson, mentre non ci sarà sicuramente Vargas causa guai muscolari. L’Udinese con la vittoria sul Catania ha raggiunto la definitiva tranquillità di classifica e può cominciare a mettersi alle spalle questa stagione d’inaspettata sofferenza. Contro la Fiorentina inizia un mini-campionato di 7 partite in cui far crescere e mettere in vetrina i suoi tanti gioielli in erba (Scuffet su tutti, rivelazione e al tempo stesso conferma partita dopo partita). Di Natale si è fermato per un problema fisico subito dopo aver raggiunto la doppia cifra nei gol segnati: una piccola conferma delle qualità di questo intramontabile bomber in un’annata disgraziata anche per lui.

Atalanta-Sassuolo (domenica, ore 15). L’Atalanta di Colantuono è entrata nella storia con la 6° vittoria di fila (mai accaduto in 53 campionati di Serie A) ottenuta sul campo del Bologna. La squadra sta vivendo un buon momento psico-fisico grazie a un ottimo stato di forma e alla serenità, mista a entusiasmo, di una classifica importante che le permette la vista di un insperato posto europeo. Il gioco che Colantuono ha dato alla squadra è collaudato, alcuni elementi sono in crescita esponenziale (Benassi, Moralez e Bonaventura su tutti), quindi il finale di stagione può essere vissuto da protagonisti come nessuno nell’ambiente orobico avrebbe pronosticato a inizio stagione, quando l’obiettivo era raggiungere la salvezza senza soffrire fino all’ultima giornata. Il rovescio della medaglia potrebbe essere rappresentato dalla troppa euforia, con il rischio di sottovalutare l’avversario Sassuolo che giocherà con il coltello tra i denti, così come deve fare una squadra alla disperata ricerca della salvezza. Le giornate si restringono e il distacco dal paradiso è rimasto invariato a 5 punti. Con 7 partite da giocare tutti i giochi sono aperti, considerato che nessuno corre là dietro. Bisogna però almeno riprendere a camminare, altrimenti restando fermi il destino è segnato.

Catania-Torino (domenica, ore 15). Per il fanalino di coda Catania è la partita della disperazione. Serve tornare alla vittoria, che manca da quasi due mesi, per continuare a coltivare sogni di salvezza e non alzare bandiera bianca anzitempo. A parole tutti credono nell’impresa salvezza, dal presidente Pulvirenti a Maran e tutti i giocatori, ma ora serve passare ai fatti, non esistono alternative. I limiti tecnici della squadra sono evidenti da inizio stagione, acuiti da innumerevoli infortuni che hanno peggiorato la situazione e dall’inutile avvicendamento tecnico avvenuto durante la stagione per poi ritornare indietro, ma questo non è ancora il momento dei bilanci ma quello di spremere le residue energie e cercare di ottenere il massimo, valutando se sarà stato sufficiente. L’avversario odierno sembra quanto di meglio potesse presentare il calendario, non nella forza e qualità ma in quanto a motivazioni. Il Torino con l’ultima vittoria ha ancora labili aspirazioni di un piazzamento europeo, ma credo che Ventura sfrutterà queste ultime giornate di campionato per impiegare quegli elementi utilizzati meno in stagione. Ovviamente c’è il pericolo Cerci-Immobile (in lotta per il titolo di capocannoniere) cui dovrà far fronte la difesa del Catania.

Parma-Napoli (domenica, ore 20:45). Per il Parma dopo una striscia di 17 risultati utili consecutivi è iniziata una nuova serie, questa volta non lusinghiera, di 3 sconfitte che rischia di mettere a repentaglio la possibilità d’accesso all’Europa League se non sarà subito interrotta. Siccome la squadra di Donadoni ha dimostrato per tutto il campionato le sue qualità, e di valere il posto che occupa in classifica, sono sicuro di una pronta reazione che metta fine all’emorragia di sconfitte che l’ha colpita, già a partire da questa partita. Il Napoli è reduce dal trionfo sulla Juventus vanificato, in ottica classifica, dalla doppia vittoria della Roma che ha allontanato, forse definitivamente, la possibilità di poter agganciare il secondo posto. La squadra di Benitez sta facendo un campionato di tutto rispetto, nelle grandi sfide, soprattutto al San Paolo, difficilmente ha deluso mentre ha perso punti preziosi con squadre di media-bassa classifica. E’ forse questione di mentalità, di carattere, di approccio alla partita. E sono proprio curioso di vedere la prestazione che saprà fornire a Parma; temo che l’impresa compiuta contro la Juventus (in tutto l’ambiente partenopeo la sfida ai bianconeri rappresenta la partita per antonomasia, da vincere e festeggiare come il conseguimento di un successo finale, segno di una mentalità da provinciale e non di una grande squadra), unita magari a un ulteriore allungo della Roma impegnata prima, possa comportare un rilassamento e un inconscio senso di appagamento che può essere duramente pagato.

Juventus-Livorno (lunedì, ore 19). La Juventus ha interrotto a Napoli una serie di 22 partite utili (di cui 20 vinte e 2 pareggiate) e resta all’asciutto per la prima volta dopo 43 incontri in cui era andata in gol almeno una volta. La squadra paga la scarsa brillantezza causa impegni ravvicinati e i numerosi infortuni che hanno limitato l’utilizzo del turnover a Conte. In difesa le scelte sono obbligate, a centrocampo Pogba, Pirlo e Vidal (squalificato in questa partita) vivono un periodo di flessione fisica e forse mentale, così come Llorente in attacco. Sarà importante in questo finale di stagione il recupero e l’utilizzo di Marchisio, Vucinic e Barzagli. Il vantaggio in classifica è consistente e non ci sono allarmi in casa bianconera. La squadra è consapevole della sua forza e non credo sia presa in considerazione l’ipotesi di un crollo verticale. Anche il calendario offre una mano alla Juventus, con impegni non proibitivi che la dovrebbero accompagnare alla conquista del terzo scudetto consecutivo. C’è solo da stringere i denti e dosare bene le energie, visto che le partite si susseguono ogni 3 giorni essendo la Juventus l’unica rappresentante del calcio italiano rimasta in Europa. Intanto in questa partita c’è da riprendere il discorso interrotto con la vittoria, e soprattutto continuare la striscia record di vittorie casalinghe ancora in atto. Ovviamente non sarà d’accordo il Livorno, impegnato nella lotta salvezza, che deve cercare i punti in ogni campo e contro qualsiasi avversario. Di Carlo perde Mbaye per infortunio e dovrà valutare attentamente quale formazione schierare allo Stadium perché 7 dei potenziali titolari sono in diffida e un eventuale cartellino giallo significa squalifica in quello che credo sia per il Livorno la partita chiave da vincere, in casa con il Chievo.

Genoa-Milan (lunedì, ore 21). La prestazione di Verona è stata la più brutta partita stagionale del Genoa. La squadra ha mostrato il tipico atteggiamento dell’appagamento, di chi ha più niente da chiedere a questo campionato e aspetta solo le vacanze. La visita del Milan, e la lotta per un miglior piazzamento in classifica rispetto alla Sampdoria dovrà essere la garanzia che Gasperini potrà offrire ai suoi tifosi per mandare in campo una squadra motivata e battagliera alla ricerca del risultato. Torna il sorriso a Seedorf che dopo il successo di Firenze torna alla vittoria anche in casa. Protagonista assoluto Kakà che ha festeggiato la 300° presenza in maglia rossonera con una doppietta. In questa partita servono conferme e continui segnali di crescita perché gli esami non finiscono mai e la ritrovata serenità basta poco per perderla. Problemi a centrocampo dove Seedorf perde contemporaneamente Muntari ed Essien.

Mancano 7 giornate alla fine e ogni partita può essere decisiva per le sorti di un’intera stagione. Riuscirà la Roma a mettere pressione alla Juventus con una vittoria a Cagliari? La Juventus riuscirà a smaltire le tossine europee e riprendere il suo cammino in campionato, interrotto a Napoli, spegnendo le velleità di rimonta della Roma? Il Napoli avrà smaltito l’euforia della vittoria sulla Juventus riuscendo a confermarsi a Parma? Il Parma stesso interromperà la sua striscia di sconfitte? La zona Europa si allargherà oppure rimarrà ristretta a Fiorentina, Inter e Parma? Cambierà qualche posizione in coda alla classifica? Catania e Sassuolo riusciranno ad accorciare le distanze per non dire addio anzitempo alla massima serie?

Al campo, come il solito unico giudice supremo, le risposte.

Buon campionato a tutti!


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