Presentazione del libro: “L’ACQUA DEI CASTELLI – Storia dell’approvvigionamento idrico delle campagne todine 1820 -1970”

Creato il 05 marzo 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

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Sabato 7 marzo 2015, con inizio alle ore 16,30, presso la Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali di Todi, si terrà la presentazione del nuovo libro di Massimo Rocchi Bilancini intitolato “L’ACQUA DEI CASTELLI – Storia dell’approvvigionamento idrico delle campagne todine 1820 -1970”, edito dal GAL Media Valle del Tevere, congiuntamente all’Associazione Culturale Toward Sky.

L’evento, che vede la collaborazione e il patrocinio del Comune di Todi, sarà coordinato da Massimiliano Gioffrè, membro del Consiglio Direttivo del GAL in rappresentanza dell’istituzione tuderte. Dopo i saluti portati dal Sindaco di Todi Carlo Rossini e dall’Assessore Catia Massetti, interverranno e si confronteranno con l’autore e con la platea la Prof.ssa Rita Chiacchella, Ordinario di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Perugia, Walter Trivellizzi, Presidente del GAL, e Valerio Chiaraluce, Presidente Toward Sky.

Il volume, frutto di un lavoro protrattosi per 15 anni e condotto sia attraverso accurate indagini di archivio, sia attraverso ripetute e attente ricerche sui luoghi, affronta il tema della difficile ricerca dell’acqua potabile nel territorio comunale di Todi nel corso degli ultimi due secoli. Un territorio vastissimo, esteso per oltre 220 chilometri quadrati, disseminato di ben 35 frazioni, i “Castelli” per l’appunto, fino ad anni recenti ancora sprovvisti di sufficiente acqua per bere e per gli altri usi domestici. Le sorgenti fruite, prima che moderni acquedotti conducessero acqua da siti posti anche a decine di chilometri di distanza, erano quelle locali, superficiali, alimentanti fontane e pozzi. Soggette per loro natura ad essiccarsi in estate e nel primo autunno o a inquinarsi e farsi veicolo di malattie anche mortali.

Rocchi Bilancini ha battuto a lungo le campagne todine alla ricerca di questi manufatti ormai desueti, relitti di un passato frettolosamente dimenticato, quali sono i tanti abbeveratoi e lavatoi, pubblici o privati, costruiti nel tempo per dissetare le bestie o lavare i panni, durante epoche in cui non vi erano in casa lavatrici ad alleviare le mansioni delle donne. A guidarlo sono state le parole degli anziani del posto ma soprattutto la cartografia e la ricca documentazione conservata presso il locale Archivio Storico, costituita principalmente dalle innumerevoli petizioni popolari e dalle relazioni dei tecnici succedutisi negli uffici comunali. “Quello tecnico” – scrive però il Prof. Alberto Melelli nella sua prefazione – “è solo un aspetto della trattazione, uno dei tanti punti di vista sotto i quali il tema acqua, la più «multiuso» fra le risorse, può essere declinato. Basti pensare alle tante controversie legali sorte nel tempo, a Ripaioli come a Vasciano, a Pian di Porto come a Duesanti, a Pantalla come a Rosceto, sulla proprietà giuridica di una sorgente: l’interesse di uno giustapposto a quello dei tanti. E ancora si può ricordare quale relazione stretta leghi la disponibilità di acqua all’igiene e alla salute delle persone. I rapporti dei medici condotti, anch’essi trascritti, contribuiscono da un’altra angolatura a delineare le condizioni di vita della popolazione rurale tuderte fra Otto e Novecento.

Tanti insomma sono gli spunti che la lettura di questo libro offre, ponendo le basi per nuove ricerche nei più vari ambiti disciplinari”. Ma non sono solo le campagne a trovare spazio in questo volume. Due appendici finali volgono lo sguardo anche a Todi, al suo centro storico e alle pendici del suo Colle, segnalando manufatti minori o per quelli più noti, ad esempio la fontana di Sant’Arcangelo e la Fonte Cesia, fornendo notizie comunque inedite. E ancora vi trovano spazio alcune importanti, recenti scoperte, quale quella della Fonte dei Rognosi in via di Mezzomuro e quella della Fonte delle Logge, quest’ultima rinvenuta sepolta in un terreno attualmente privato. Due storiche fontane pubbliche mai in precedenza con esattezza localizzate e comunque ritenute ormai perdute per sempre.

Il volume, fuori commercio e di grosso formato, composto da 560 pagine e arricchito da centinaia di immagini anche a colori, sarà fatto omaggio a tutti i presenti.

In collaborazione con www.umbriaecultura.it

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