Presentazione del libro “Milano 1944, un amore” di Moreno Gentili

Creato il 17 maggio 2012 da Edizionialtravista

Vi aspettiamo alla presentazione del volume

Milano 1944, un amore
di Moreno Gentili
Skira editore

martedì 22 maggio ore 18.30
al Chiostro di Santa Maria Madonnina al Cerchio, via Cappuccio 7

Milano 1944, un amore è una interpretazione di fatti storici realmente accaduti a Milano. Una storia di coraggio, sofferenza e patimenti vissuta dai coniugi Carla Tosi e Guido Ucelli, trascinati nel gorgo nazifascista durante i giorni della Repubblica di Salò in Milano per il loro sostegno ad alcuni profughi ebrei in fuga dall’Italia verso la Svizzera. I componenti della famiglia che insieme hanno preso parte agli eventi narrati ne hanno custodito per decenni la memoria in riservato silenzio.

Sarà un evento molto particolare: dopo un benvenuto dell’autore, si darà il via ad un vero e proprio atto teatrale, nella meravigliosa cornice del Chiostro, ad opera dell’Associazione Culturale Mitmacher. Tra gli attori, Stefano Scherini (Il partigiano Jonny, Sostiene Pereira, L’ultimo terrestre e un film con Greneeway) e Giovanna Scardoni (Teatro di Francia e Teatro Comunale di Verona). La ricostruzione degli arresti dei Minerbi (gli ebrei torturati e uccisi), e quindi degli arresti a Milano della famiglia Ucelli e del loro interrogatorio a san Vittore daranno al pubblico non pochi brividi.
Moreno Gentili porta avanti, nei suoi libri, il concetto di “Teatro-Reale”: scrive pensando già allo spettacolo e alla drammatizzazione dei ruoli, senza tuttavia rinunciare alla suspence e al pathos. Elemento imprescindibile è, inoltre, l’impegno civile.

Il ricavato dei diritti di autore del libro andrà al progetto Binario 21.

Moreno Gentili si riferisce alla vicenda con queste parole: “persone di simile stampo hanno opposto a regimi inflessibili un valore di per sé legittimo: un amore senza condizioni. E’ in frangenti come questi che un sentimento puro e potente evolve verso una coscienza critica in grado di opporsi ad ogni forma di sopruso, fino a diventare perno di resistenza estrema contro chiunque minacci le ragioni esistenziali di chi lo vive intensamente. Se poi le circostanze storiche impongono dignità e fermezza, non è così difficile ritrovarsi in una lucidità meravigliosa, folle e incontrollabile, disposta a misurarsi con qualunque rischio o sacrificio al solo scopo di difendere chi si ama. E’ questa una prova di quella Resistenza interiore così particolare che ha nutrito persone di coraggio quali Etty Hillesum, Anna Frank, Padre Kolbe, Charlotte Delbo, Primo Levi, mai domi di fronte all’altrui violenza. Storie che ci spingono a discutere di memoria e democrazia, e ad apprezzare quei valori costituzionali indispensabili per opporsi a qualunque forma di dittatura.
Il lieto fine della vicenda dei coniugi Ucelli non allevia la tragicità della memoria della detenzione in San Vittore di tutti quei prigionieri torturati e deportati senza ritorno, o fucilati per rappresaglia, come in occasione della strage di piazzale Loreto il 10 agosto del 1944.
Milano 1944 si propone come forma di memoria civile che ancora oggi può insegnarci, una volta di più, valori vitali che non possono essere lasciati nell’oblio, che non devono diventare ricordi che sfumeranno quando gli ultimi testimoni diretti non potranno più raccontare”.


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