Presentazione: "La leggenda dei prescelti" di David Gasparini (selfpublishing)

Da Connie_furnari

Trama: Maragus è una terra che vive nel terrore. Un demone spietato l'ha ormai assediata uccidendo i suoi abitanti. Alcuni intrepidi eroi si oppongono a loro: un'elfa, un'elfa oscura, un mago, e un nano, che intraprenderanno un avventuroso viaggio nell'impresa di sconfiggere il demone. Nel frattempo una divinità raggiungerà Maragus per portare a termine un'importante missione per il bene di tutti. Riuscirà il potere della luce a sconfiggere le tenebre?Link d'acquisto cartaceo: http://www.amazon.it/La-leggenda-dei-prescelti-signore/dp/1500297496/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1405160471&sr=8-1&keywords=La+leggenda+dei+presceltiLink d'acquisto kindle: http://www.amazon.it/leggenda-dei-prescelti-signore-Chaos-ebook/dp/B00LI88WHQ/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1405160510&sr=8-4&keywords=La+leggenda+dei+presceltiEstratto del prologo: Aveva tanti appellativi, ma la gente lo temeva con un solo titolo: Signore del Chaos; il suo vero nome era come avvolto dal mistero. Era un Dragus, una delle più potenti razze discendenti dai Demoni.Fissava compiaciuto l’avanzare dei suoi adepti: esseri inumani chetrascinavano dietro di sé una scia di morte e distruzione. Esseri tanto mostruosi quanto non se ne erano mai visti prima: avevano lunghe zanne argentate che sbucavano dalle fauci spalancate, la pelle rosata e ossuta, e occhi rossi e fluorescenti che illuminavano l’ambiente notturno. Brandivano grosse asce da guerra e spade di metallo. Tirava un forte vento di desolazione e distruzione: la sua canottiera nera era sferzata da forti raffiche, mentre i capelli color rame gli ondeggiavano sulle spalle e gli occhi ambrati luccicavano in quella notte così spettrale. Una profonda cicatrice partiva dalla mandibola inferiore e andava a unirsi all’occhio destro, e nel palmo della mano destra era evidente uno strano simbolo forma di V che sembrava, più che altro, un marchio impresso nella pelle con il fuoco che gli sarebbe rimasto per il resto della sua vita. Vide le fiamme ardere e divampare sempre più alte: il villaggio era spacciato. Una dopo l’altra, le piccole costruzioni cadevano sotto la potenzainarrestabile dell’incendio e gli abitanti del piccolo villaggio correvano da ogni parte con il cuore che sembrava scoppiargli nel petto. Donne, uomini e persino bambini: quegli esseri non si sarebbero fermati finché l’ultimo essere vivente non avesse cessato di esistere. Ormai gli edifici erano circondati da alti muri di fuoco, il cielo stellato era rossastro, un odore di morte aleggiava nell’aria e nero fumo si innalzava dalle fiamme. Cadaveri di uomini, donne e bambini erano ammassati l’uno sopra all’altro e giacevano in una pozzanghera di sangue. Alcuni avevano tentato di combattere la minaccia, ma senza molti risultati. Quegli esseri rispondevano al nome di Vortha Dur, una parola dell’antica lingua degli Elfi che significava morte oscura.