Presente e ricercata nel quartiere: ‘a vammana. Ecco chi è…

Creato il 25 marzo 2015 da Vesuviolive

Chiacchierare con le nonne è sempre un’esperienza che arricchisce il nostro bagaglio culturale con tutte le nozioni che amano trasmetterci tramite i loro racconti. Spesso sembra proprio di fare un vero e proprio salto nel passato e di vivere così come hanno vissuto loro, di vedere il mondo con i loro occhi che sembrano conservare sempre gelosamente i ricordi più belli.

Sono proprio gli anziani la vera ricchezza della vita, con loro si imparano cose che sui libri non si troveranno mai, e infatti molto spesso, chiacchierando con le nonne, ci vorrebbe un quaderno per appuntare tutto, come per creare una vera e propria raccolta, un’enciclopedia in grado di raccontare il passato.

Un’altra figura che faceva parte degli antichi mestieri napoletani, è quella di una donna con un ruolo molto importante, che tutte le nonne appartenenti alla Napoli antica hanno sicuramente incontrato almeno una volta, ‘a vammana, colei che a quei tempi svolgeva tutte le mansioni dell’attuale ostetrica o del ginecologo.

A quei tempi, le donne partorienti, non venivano ricoverate in ospedali o cliniche, ma venivano aiutate in casa a partorire appunto dalla vammana, chiamata anche ‘a levatrice. A lei spettava il compito di visitare le donne gravide e di aiutarle a partorire, evitando eventuali complicazioni e portando alla luce nuove vite. Solitamente ‘a vammana era una vera e propria figura di quartiere, una donna a cui affidare se stessi e indirettamente anche la vita dei propri figli che sarebbero venuti successivamente alla luce, a lei  si rivolgevano le donne in dolce attesa per chiedere aiuto in campo ginecologico ma non solo, molto spesso ‘a vammana era chiamata in causa anche in vesti di consigliera.

Con il passare del tempo la figura della levatrice, non è completamente scomparsa, bensì si è evoluta con il ruolo dell’ostetrica e del ginecologo, che però svolgono il proprio mestiere all’interno di cliniche private o ospedali. Al giorno d’oggi prevedere che un parto avvenga tra le mura domestiche è quasi impossibile specialmente perché si ritiene opportuno essere pronti a poter coprire qualsiasi esigenza improvvisa.


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