La presenza, reale e personale, è uno sforzo continuo e totale della persona, rivolto all’altro.
E’ tutt’altro che statica. Ha un dinamismo labile e potente assieme, mantiene una tensione forte verso il significato motivante e lotta contro la dispersione e il dissolvimento.
E’ costitutivamente relazionale, semantica, puntuale e trasversale.
L’essere qui e ora, molto più dell’ esserci, trapassa le dimensioni dell’esistenza: condensa sulla superficie del reale, nel sensibile, il trascendente e il trascendentale. E’apertura all’altro e all’oltre, non può restare incosciente. Presuppone un “tu” a cui stare di fronte, lo anela e vi risponde; è appello che chiede, implora risposta.
In essa l’accidentalità diventa possibilità – di accesso, di scoperta, di esperienza e percorso – diventa occasione, diventa incontro.
[Spiraglio tra buio e luce.
Sostare sulla soglia.]
Tanti Auguri di Buon Natale.
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